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Da Summonte Angelino Alfano (Pdl): «Nel 2013 sarà ancora Berlusconi il candidato premier». Guarda le Foto

Pubblicato in data: 4/9/2011 alle ore:09:07 • Categoria: Politica, PdlStampa Articolo

«Puntiamo a riunire tutte le anime moderate in una sezione italiana del Ppe. Nel 2013 sarà ancora Berlusconi il candidato premier». Spazza via così ogni dubbio sulla futura leadership nel centrodestra Angelino Alfano, segretario nazionale del Pdl, ospite ieri mattina della festa dei Popolari di Italia Domani a Summonte. L’ex guardasigilli, che anticipa di un giorno l’arrivo in Irpinia per poter partecipare a Cernobbio, in una lunga intervista al giornalista del Tg1 Attilio Romita nel salotto allestito in piazza, spazia sui grandi temi nazionali: manovra economica, condono, crisi globale, politica, rilancio del partito e legge elettorale.

A fare gli onori di casa il sindaco Pasquale Giuditta con l’onorevole Michele Pisacane coordinatore regionale del Pid e il ministro alle politiche agricole Saverio Romano. Ad ascoltare Alfano il coordinatore provinciale del Pdl e presidente della Provincia, senatore Cosimo Sibilia con l’assessore provinciale Domenico Gambacorta e numerosi dirigenti irpini degli azzurri come Antonio Buonaiuto, Fausto Sacco e Giuseppe Mastrandrea. Un confronto di circa un’ora nel quale Alfano plaude alla manovra economica: «Ci troviamo in un crisi globale con il compito di dare una risposta nazionale. Questo è il limite che si trova a scontare il paese. Non possiamo tirarci indietro, ma chiediamo più Europa ed una risposta globale. Gli sforzi che in questo momento il Governo chiede con la manovra sono per assicurare alle nuove generazioni di poter progredire rispetto ai propri padri, così come sempre avvenuto dal dopoguerra».
Per Alfano la maggioranza in questi mesi sta mostrando grande compattezza avendo approvato in pochi giorni ben due manovre sotto una leadership sicura: «La manovra poggia su un punto fermo: l’entità. Sono 45,5 miliardi di euro che si sommano a quella precedente. In quattro giorni, tempi record, siamo stati capaci di dare una risposta immediata. E’ normale che quando ci sono da prendere delle decisioni si discute, non è mica una caserma. Un dibattito e un confronto per trovare il giusto equilibrio». Una finanziaria che sia più equa possibile e che faccia pagare le tasse a chi non le ha mai pagate. Questi gli obiettivi da intraprendere secondo Alfano che sull’eventualità del condono appare contrario perché «sarebbe un segnale negativo per i mercati. La manovra deve poggiare su tagli e interventi strutturali. Bisogna essere credibili a livello internazionale, abbiamo fiducia in Tremonti». Diverso invece il pensiero del ministro Romano: «sappiamo che sul condono l’opinione pubblica è contraria, ma poiché la manovra è di emergenza e sacrifici, c’è bisogno di fare un patto con gli italiani: chi ha evaso oggi può condonare, ripartiamo tutti insieme, lanciando un segnale chiaro che chi evaderà da oggi in poi andrà a finire in carcere».
L’ex guardasigilli, che non risponde alla domanda dei giornalisti sulla vertenza Irisbus, dal palco di Summonte fa annunci importanti sulla futura leadership nel centrodestra: «Nel 2013 Silvio Berlusconi sarà di nuovo il candidato premier perché garantisce unità, coesione e governabilità. Il partito non ha bisogno di fare consultazioni popolari o primarie per sapere che Berlusconi è il leader». Su possibili alleanze: «Non c’è nessuna manovra di avvicinamento all’Udc – annuncia -. Dico soltanto che chi si riconosce nei valori della famiglia, della solidarietà a livello Europeo deve necessariamente farlo anche in Italia. Non credo alla possibilità di far rinascere la Dc ne al partito unico, ma c’è bisogno di un grande processo costituente dei moderati». Sul sistema elettorale spiega: «Questa legge ha garantito governabilità e stabilità che prima non c’era. I candidati vanno scelti dal territorio ma con le preferenze ci vogliono tanti soldi per la campagna elettorale. Chi dà i soldi ai candidati? La risposta ha aspetti inquietanti. Su una cosa abbiamo le idee chiare: i cittadini devono sapere dall’inizio che chi vince governa. Non è possibile che chi perde le elezioni si ritrovi al governo come stava per accadere il 14 dicembre».
Sulla questione morale infine: «La fine del primato morale della sinistra è un segnale di democrazia. Non esistono partiti onesti o partiti corrotti, ma da una parte all’altra ci sono uomini e donne che possono fare bene o male. Perciò la selezione della classe dirigente tocca ai partiti. Se non si riesce in questo è giusto che la magistratura faccia le dovute indagini senza pregiudizi».

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