Presentata al Coni la nuova edizione di Sportdays con il presidente Saviano
Pubblicato in data: 28/5/2012 alle ore:14:14 • Categoria: Sport • Stampa Articolo
“Una nuova grande scommessa che coinvolgerà migliaia di ragazzi insieme alle loro famiglie che vinceremo grazie all’appoggio delle istituzioni”, così il presidente del Coni provinciale di Avellino Giuseppe Saviano nel presentare insieme al presidente della provincia Cosimo Sibilia, del sindaco Giuseppe Galasso e dell’ex pugile Agostino Cardamone, la nuova edizione di Sportdays, la manifestazione sportiva in programma dal primo al 20 giugno che coinvolge il Coni all’interno del territorio e della società. Diversi gli appuntamenti importanti a partire dal 3 giugno con la giornata nazionale dello sport, il 9 l’alfabetizzazione motoria nella scuola primaria, il 13 il meeting internazionale di atletica leggera, il 15 la giornata della salute e il 19 la giornata della prevenzione. Significativa anche la mostra fotografica dedicata all’atleta che svolge la sua attività quotidiana di allenamento e non il campione da emulare. Forte anche l’impegno della provincia da sempre a sostegno della manifestazione insieme al comune, “Sportdays rappresenta un vanto per tutti noi perché lo sport in Irpinia ha grandi riscontri e attira tanti giovani con le famiglie”, ha commentato Sibilia. “Grande rilevanza sociale e visibilità per tutta la nostra provincia un appuntamento che ogni anno si arricchisce e coinvolge sempre più ragazzi”, in chiusura il buon augurio del sindaco Galasso.
“…And therefore never send to know for whom the bell tolls. It tolls for thee”.
“E allora, non chiedere mai per chi suoni la campana. Essa suona per te”.
John Donne
CONI e Territorio
Sono convinto che un Ente che rappresenta l’organizzazione di una parte del tempo libero, e non, della maggioranza dei cittadini (sono circa trenta milioni, in Italia, coloro che svolgono, nelle forme più diverse, attività sportiva) abbia il dovere di osservare con attenzione ciò che avviene sul territorio ed assicurare la sua presenza, anche dove può essere utile a migliorare la qualità della vita, là dove permangono situazioni di disagio od ove dare il proprio piccolo contributo in momenti essenziali di solidarietà.
È un CONI che non guarda soltanto ai campioni ma, anche e soprattutto, ad una corretta metodologia delle attività motorie che preveda, in particolare, la promozione di una cultura sportiva gestita da persone competenti ed esperte, che sappiano indirizzare verso i valori etici e verso la promozione sociale.
Non è un caso che il CONI nazionale abbia lanciato il progetto di Alfabetizzazione Motoria che prevede un’attività fisica svolta da laureati in Scienze Motorie inoccupati i quali seguono rigorosamente dei programmi didattici che bandiscono la specializzazione precoce e, nel contempo, costruiscono le basi per una vera cultura motoria. Tale progetto, grazie al CONI, al MIUR Nazionale ed alla amministrazione Provinciale di Avellino, unica in Campania ad aver cofinanziato il progetto, è stato potenziato nella provincia di Avellino, coinvolgendo oltre tremila alunni delle scuole primarie.
È questo anche il senso della bellissima mostra fotografica che ha come filo conduttore l’atleta che svolge la sua attività sportiva quotidiana da imitare e non il campione da emulare.
Tutto ciò, naturalmente, è ancora poco rispetto ad un’organizzazione delle attività sportive che dovrebbe coinvolgere ogni luogo della nostra provincia attraverso, a mio avviso, l’organizzazione di polisportive di bacino, in grado di dare delle risposte concrete agli appassionati di tutte le discipline. Paradossalmente, però, pare che si stia andando in una direzione opposta a quella degli interessi e del diritto allo sport, con competenze appropriate, di tutti i cittadini della Penisola.
Va sottolineata, inoltre, la preoccupazione per alcuni decessi avvenuti sui campi di gioco. Qualcuno, invece di dare delle risposte propositive ed un richiamo al rispetto della normativa esistente (una delle più avanzate al mondo, che prevede l’obbligatorietà della certificazione medica per tutti gli sportivi, dilettanti o professionisti che siano), ha solo ritenuto opportuno di strumentalizzare i tristi eventi occorsi . Sarebbe più logico ed ortodosso rimarcare il profilo preventivo ed il potenziamento dei centri di medicina sportiva, piuttosto che gridare al ” feticcio defibrillatore” che, pur essendo utile ed essenziale in alcune circostanze, non credo possa rappresentare la risoluzione di alcune silenti e subdole miocarditi, presenti, comunque, in ogni tipo di attività quotidiana.
Un’altra riflessione va resa sui due mali principali di cui soffre lo sport e sui quali abbiamo, purtroppo, una vasta e copiosa letteratura: il doping, medico ed economico, e le scommesse sportive.
Una maggiore attenzione, affinché si comprenda meglio l’evoluzione della nostra società, va prestata ai diversi profili dell’integrazione etnica e sociale, molto spesso gestita male, così dimenticando la nostra storia ed i valori di giustizia sociale e solidarietà.
Giuseppe Saviano
Presidente C.P. Coni Avellino