Spending review e accorpamento province, Mastella: “la Provincia resta ad Avellino, il capoluogo a Benevento”
Pubblicato in data: 22/7/2012 alle ore:11:11 • Categoria: Attualità • Stampa ArticoloIl parlamentare europeo Clemente Mastella ha avuto un colloquio telefonico con il Ministro della Pubblica Amministrazione Filippo Patroni Griffi per un chiarimento in merito alla scelta del capoluogo in caso di accorpamento tra due Province di Avellino e Benevento che dovebbe avvenire con la spending review decisa dal Governo Monti. “Ho chiamato personalmente il Ministro – ha dichiarato Mastella – il quale mi ha spiegato che quando scattano le procedure per l’accorpamento tra due Province, il capoluogo della nuova istituzione sarà la città con il maggior numero di abitanti. Nel caso di specie, se dovesse nascere la Provincia unica Avellino-Benevento, i galloni sarebbero assegnati a Benevento che con oltre 62mila abitanti sopravanza Avellino (a quota 56mila) di circa 6mila unità. Lo stesso Patroni Griffi ha poi disposto un approfondimento sulla questione presso la sua struttura di staff, per avere una ulteriore conferma rispetto a quanto stava asserendo. Poco dopo sono stato richiamato dal Capo di gabinetto del Ministro che mi ha comunicato ufficialmente che il criterio adottato nella individuazione del capoluogo della nuova Provincia sarà, inderogabilmente, quello del maggior numero di abitanti, ratificando quanto anticipatomi dallo stesso Patroni Griffi“.
Mi permetto di osservare al ministro Patroni Griffi ed all’on. Mastella, da lettore marchigiano di Fermo, che il criterio specifico, valutato dal Ministero per accorpare le province di Avellino e Benevento, con provincia ad Avellino e capoluogo a Benevento, può valere solo nel caso particolare delle due relatà territoriali da unificare in Campania, avendo la prima una maggior popolazione provinciale e la seconda città un maggior numero di abitanti fra i due ex capoluoghi.
Nel caso specifico di accorpamento delle tre ex province di Ascoli, Fermo e Macerata nelle Marche, il criterio specifico dev’essere naturalmente quello della centralità geografica fra i tre territori da riunire insieme, a costituire la nuova realtà super-provinclale di Ascoli-Fermo-Macerata, o di Macerata-Fermo-Ascolil, in cui il capoluogo è all’evidenza Fermo, perché esattamente baricentrico sia per Ascoli che per Macerata, essendo sostanzialmente equidistante da tutt’e due.
Mi chiedo però se non sabrebbe il caso di conservare tutt’e 107 le province italiane, per non perdere l’identità di ogni territorio, visto che sono state sostanzialmente decurtate dei costi politici di assessori ed elezioni amministrative, dal decreto Monti cosiddetto “Salva Italia” di fine 2011, considerato che non hanno praticamente quasi più funzioni, se non limitatamente ad ambiente, viabilità e trasporti!?
Ma rifletto ancora che, se un ulteriore sacrificio vada fatto per sperare in un più sostanzioso risparmio della spesa pubblica nazionale, non sarebbe allora molto meglio eliminare tutt’e 107 le province d’Italia, senza creare così evidenti disparità di trattamento fra l’una e l’altra, addirittura anche all’interno delle stesse regioni di appartenenza!?