“In Irpinia”, l’autunno nei versi di Gabriele De Masi
Pubblicato in data: 25/10/2013 alle ore:17:37 • Categoria: Cultura • Stampa ArticoloIncido pancia di castagna,
è ferita al guscio, s’apre
ancor più al calor di fiamma,
prorompe soda polpa dorata
di gonfia caldarrosta, che,
se non segnata, brontola
sulla brace, protesta, scoppia
ed è festa di bimbi al falò
di piccoli legni di fascina
all’improvviso botto, ressa
di mani nel gioco, salta
castagna da palmo a palmo
al vento di bocca che soffia
sul caldo pasto prima
d’essere assaporata, guardo
lontano,s’è vestito d’inverno
il primo tempo d’autunno,
dorme la nocèlla secca nel sacco
all’androne di cantina,
singhiozza il vino, aspettano
le giffoni trasmutarsi in corpo
nuovo, pralina, dolce torrone, bacio
fondente al cioccolato e ancor
nutella bella di sapore, ora
sale dalla valle il compratore,
arranca il camion nei tornanti
sui colli e monti dell’Irpinia,
spiazzo il tempo con curve nuvole
di fumo, respiro ampie boccate,
il noce di fronte è stanco,
schiuma, rilascia da malli acidi
fresche armature di giovani
gherigli, balsamo al fiato nuovo
d’autunno, che nasce e muore
d’improvviso ardore intorno
a una castagna, al vino,
alla nocèlla e al noce.
Gabriele De Masi