Medicina, la Clinica Montevergine tra le poche in Italia ad effettuare interventi mini invasivi per le tachicardie ventricolari
Pubblicato in data: 23/10/2013 alle ore:17:16 • Categoria: Attualità • Stampa ArticoloEsistono diversi tipi di tachicardie ventricolari dovute al fenomeno del rientro auto-circuitante o da origine focale. Alcune di esse sono benigne anche per assenza di una cardiopatia sottostante ma altre sono patologiche ed alcune pericolose per la vita. Una tipica tachicardia ventricolare è quella legata alle conseguenze di un precedente infarto miocardico con cortocircuito attorno alla zona cicatriziale. Le tachicardie ventricolari patologiche si accompagnano a sintomi importanti come astenia, dispnea, dolore precordiale, scompenso cardiaco, sincope fino all’arresto di circolo. L’ablazione della tachicardia ventricolare è di solito una procedura più complessa rispetto a quelle delle tachicardie atriali sopraventricolari. Essa necessita di un intervento molto sofisticato con monitoraggio accurato della zona aritmogena con tecniche di interruzione eseguibili solo presso Centri altamente specializzati che fanno molti interventi.
Di solito si interviene effettuando una termo ablazione trans catetere per la tradizionale via endocardica, cioè effettuata direttamente all’interno del cuore tramite un catetere inserito nella vena femorale senza nessuna incisione sulla pelle. Nei casi in cui anche questa procedura risultasse inefficace è possibile procedere attraverso l’approccio epicardico.
La Clinica Montevergine è tra i pochi centri in Italia ad effettuare la termo ablazione della tachicardia ventricolare con accesso epicardico. Un intervento mini invasivo che migliora la qualità di vita a pazienti con tachicardie ventricolari frequenti e che non rispondono in maniera appropriata alle cure farmacologiche. L’ultimo è stato effettuato ad un sessantenne, dall’equipe guidata dal dr. Antonio Dello Russo e con l’assistenza del dr. Claudio Tondo, coordinatore dell’Area di Aritmologia del Centro Cardiologico Monzino di Milano. “Per giungere al cuore dall’esterno si effettuano manovre molto particolari – spiega il dr. Antonio Dello Russo, elettrofisiologo di fama nazionale – entrare con un catetere nel torace e giungere nella sacca del cuore per verificare e ablare le tachicardie ventricolari spesso diviene un intervento salvavita per il paziente”.
L’ablazione della tachicardia ventricolare per via epicardica viene fatta nei pazienti per ridurre al minimo le aritmie. Si procede con una puntura subxifoidea, cioè al di sotto dello sterno, introducendo il catetere ablatore all’interno del torace e sino alla parete esterna del cuore. Attraversata la sacca pericardica, si procede con un rilievo in 3D del cuore, consentendo la mappatura dei circuiti elettrici e l’eventuale termoablazione (applicazione di energia sotto forma di radiofrequenza) dei siti critici delle aritmie ventricolari.
“Queste procedure si osservano, in genere, in pazienti anche con infarti pregressi e in over 50- afferma il dr. Claudio Tondo – gli operatori che prendono in considerazione tale procedura devono avere una conoscenza dettagliata degli aspetti anatomici dello spazio pericardico, proprio per la sua funzione vitale”.
È avviata, dunque, la collaborazione sul piano sanitario tra la Clinica Montevergine ed uno dei migliori centri cardiologici europei, che arricchisce e migliora l’assistenza offerta ai cittadini del Mezzogiorno.