Scomparsa di Gianluigi, un testimone: “I cani non hanno trovato per ora alcuna traccia, il ragazzo sarà andato via su altro mezzo”. Fotoservizio
Pubblicato in data: 25/10/2013 alle ore:15:00 • Categoria: Cronaca • Stampa Articolo«I cani segugio lasciati liberi nel punto in cui è stata abbandonata l’auto non sono riusciti a seguire nessuna pista nonostante abbiano annusato l’odore degli indumenti forniti dai familiari. Questo fatto mi lascia pensare che il ragazzo possa aver parcheggiato lì l’auto salendo subito dopo a bordo di un’altra autovettura». A parlare è un caro amico della famiglia di Gianluigi Russo, il 25enne di Torelli di Mercogliano scomparso da casa dalla giornata di venerdì scorso dopo essersi allontanato a bordo della propria auto dicendo di uscire a fare un giro. «Con il comandante dei Carabinieri abbiamo battuto le zone più impervie di Montevergine, intorno all’ex base Nato, rischiando di cadere più volte tra i ripidi sentieri di montagna ma di Gianluigi ancora nessuna traccia». Il commerciante presso il santuario di Montevergine sta partecipando incessantemente alle ricerche per riportare a casa il giovane: «Mio figlio piccolo si era recato con altri amici in montagna già domenica mattina e aveva notato l’auto parcheggiata da Gianluigi davanti al cancello della base Nato, nella parte alta che dà sullo spiazzale dove è ora allestito il campo dei soccorsi – prosegue -. Abbiamo battuto tutta l’area circostante, controllando i vari casolari abbandonati della zona per vedere se ci fossero tracce di un suo passaggio, ma non abbiamo trovato nulla». Una ricerca certamente difficile date le asperità della montagna ma avvantaggiata dalle belle giornate non particolarmente fredde di questa fine di ottobre: «Ho perlustrato anche un profondo dirupo sotto la base Nato – racconta ancora al papà di Gianluigi, il signor Rocco – dove non è facile arrivarci, ma anche lì nessun elemento che potesse far pensare al passaggio del ragazzo». Per il commerciante mercoglianese il ragazzo si sarebbe, quindi, recato lì in montagna per far perdere le proprie tracce parcheggiando la Hyundai di famiglia in un posto non facilmente accessibile, specialmente da quanti non sono esperti conoscitori della zona, per poi dileguarsi a bordo di un’altra auto. Un luogo scelto senza dubbio per rallentare le ricerche: «Se gli fosse accaduto qualcosa di brutto lo avremmo probabilmente già trovato non lontano dalla base Nato dismessa, sono convinto che Gigi non si trova più in questa zona».