Scomparsa Gianluigi, sulle sue tracce gli investigatori privati: “E’ vivo”
Pubblicato in data: 30/12/2013 alle ore:07:18 • Categoria: Cronaca • Stampa ArticoloGianluigi è vivo e si troverebbe vicino casa: è quanto sarebbe emerso dalle indagini avviate dall’investigatore privato Sergio D’Amore chiamato dalla famiglia Russo per rintracciare il giovane scomparso da casa dallo scorso 18 ottobre. Dopo oltre due mesi dalla sparizione del ragazzo sembrerebbe, quindi, che stia per arrivare la svolta alle indagini. Ad avvalorare l’ipotesi che Gigi stia bene è lo studio in corso del criminologo e grafologo giudiziario Massimo Milone che sta visionando quaderni e altri documenti cartacei provenienti dalla stanza di Gianluigi: «Da conversazioni intercorse tra il dottor Milone, i genitori e la sorella del ragazzo – afferma D’Amore – abbiamo diversi elementi per pensare che Gianluigi sia vivo. Stiamo cercando di approfondire il suo contesto familiare e sociale per poter proseguire in una direzione mirata». L’istituto di investigazioni private «CIA» starebbe seguendo la pista dell’allontanamento del giovane a bordo di un’automobile in compagnia di un’altra persona, molto probabilmente un uomo. Il collegamento è alla segnalazione relativa alla domenica successiva alla sua scomparsa quando «è stata notata un’auto con a bordo due persone di cui una abbassata insolitamente in avanti come se volesse nascondersi – continua l’investigatore – le indagini proseguono in questa direzione convinti che il ragazzo sia vivo altrimenti sarebbe già stato trovato». Se la direzione delle ricerche dovesse rivelarsi esatta si avvalorerebbe così l’ipotesi iniziale avanzata dalla madre Anna Iandolo convinta fin dal primo momento che il giovane sia vivo e che non si sia allontanato per sua volontà e che sia, quindi, in compagnia di qualcuno che gli impedisce in qualche modo di comunicare con la famiglia e di tornare a casa. Una pista che troverebbe ulteriore riscontro dai rilievi effettuati a Montevergine proprio nel luogo in cui il ragazzo ha abbandonato la sua auto davanti al cancello chiuso dell’ex Base Nato americana. Da quel punto, infatti, i cani molecolari impiegati nelle ricerche si sono diretti tutti verso sud fermandosi al bivio precedente senza più muoversi proseguire. Di qui l’ipotesi degli inquirenti che il 25enne di Torelli di Mercogliano si sia salito a bordo di un’altra autovettura per poi allontanarsi. Al vaglio degli investigatori anche i pochi contatti Facebook del giovane e le amicizie a Benevento, città in cui si è diplomato all’Istituto Cattaneo, per tentare di recuperare ogni informazione utile a capire il motivo, ancora ignoto, che abbia potuto spingere Gianluigi ad arrivare fino a Montevergine, abbandonare l’auto e svanire nel nulla.