Campane a festa a Montevergine per la benedizione dell’Abate Padre Riccardo Luca Guariglia. Guarda il Fotoservizio, lo speciale e le interviste
Pubblicato in data: 19/10/2014 alle ore:03:53 • Categoria: Attualità, Video interviste • Stampa ArticoloUna folla di fedeli arrivata al Santuario di Mamma Schiavona da ogni parte della Campania ha assistito alla solenne benedizione del 106° Abate dell’Abbazia di Montevergine, Padre Riccardo Luca Guariglia. Nel giorno di San Luca evangelista molti soprattutto i pullman provenienti da Castellabate, paese di origine del neo Abate, che non sono voluti mancare a questo importante appuntamento. Dopo Ramiro Marcone, Padre Guariglia è il più giovane Abate nella storia della comunità monastica di Montevergine a soli 46 anni. La nomina è arrivata direttamente da Papa Francesco lo scorso 20 settembre, succedendo a Padre Beda Paluzzi che ha concluso il suo mandato lo scorso Aprile, presente anch’egli al passaggio di consegne. Tante anche le istituzioni e le autorità presenti all’interno del Santuario a cominciare dall’ex Ministro all’istruzione Giuseppe Fioroni e per continuare con il neo presidente della provincia, Domenico Gambacorta, dal presidente del consiglio regionale della Campania Pietro Foglia, dal senatore mercoglianese Cosimo Sibilia, dal procuratore della Repubblica Rosario Cantelmo, dai vertici regionali delle forze dell’ordine, dal Presidente dell’Alto Calore Lello De Stefano, da alcuni consiglieri regionali, dai sindaci di Mercogliano, Ospedaletto, Summonte e Castellabate. A presiedere la celebrazione il Cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo metropolita della città di Napoli che ha parlato dell’importanza che riveste il santuario della comunità monastica: “é una giornata che segna un po’ la storia non solo di questo glorioso monastero ma che coinvolge la vita ecclesiale di tutta la regione Campania”. Alla domanda di portare il papa a Montevergine il cardinale è lapidario: “Se voi lo invitate e lui accetta io lo accompagno”. La funzione è stata molto emozionante e toccante nelle sue varie parti soprattutto nel momento in cui Sepe ha impartito a padre Guariglia la benedizione solenne e che è stata seguita da un lungo applauso da parte delle persone presenti all’interno del Santuario. A recitare l’omelia l’arcivescovo Pio Tamburrino. Dopo la comunione finale invece il neo Abate è sceso dall’altare impartendo la sua benedizione a tutto il popolo. Poi prima dell’intervento finale di Guariglia, a prendere la parola è stato il sindaco di Mercogliano Massimiliano Carullo, che per l’occasione è stato accompagnato da tutto il consiglio comunale, che ha ribadito l’importanza che il Santuario riveste non solo per Mercogliano ma per tutta l’irpinia. Quando prende la parola il padre Abate è un susseguirsi di applausi ed emozioni. “l’emozione ti toglie il fiato in un momento come questo. – esordisce Padre Guariglia – Il 5 giugno scorso quando i miei confratelli hanno espresso su di me la loro volontà ho capito che Dio mi stava chiamando a fare un passo più grande, di chi fa’ nel Monastero le veci di Cristo”. Poi l’Abate ringrazia prima il Cardinale: “E’ un grande onore reso alla casa di Mamma Schiavona avere all’arcivescovo Crescienzo Sepe a presenziare questa celebrazione”. Ma il passaggio cruciale è quando Guariglia ringrazia i suoi tre predecessori che definisce padre, maestro e amico: “L’arcivescovo Pio Tamburrino che mi accolse in Monastero che mi ha accompagnato e soprattutto che mi è stato vicino in tutto il mio cammino monastico e sacerdotale, è stato padre che mi ha portato per mano. Giovanni Tarcisio Nazzaro che mi ha guidato nel mio cammino di formazione e ad essere sincero appena entrato in monastero mi ha trattato non male ma malissimo. Quando sono entrato qui fui sistemato in foresteria e dopo due giorni, mentre mi recavo in noviziato mi bloccò e mi disse se vuoi intraprendere il cammino monastico devi andare piano, un passo alla volta e questa sua frase mi è rimasta scolpita nella mente e ne ho fatto tesoro ogni volta che devo prendere una decisione. A Beda Paluzzi, mio grande amico, grazie di vero cuore. Quando nel 2005 è arrivato qui ho riposto in lui tutta la mia fiducia e in questi anni me ne ha data tanta: mi ha nominato Priore della comunità e maestro dei novizi e se oggi la comunità monastica è aumentata è solo grazie alla sua tenacia e alla sua intraprendenza. Grazie a lui la nostra madonna è tornata nella sua antica cappela, intuizione che si è rivelata giusta”. Padre Riccardo è quasi tradito dall’emozione quando ringrazia il suo parroco della sua chiesa di origine: “è stato il mio punto di riferimento nella mia infanzia e gioventù. Mi ha insegnato ad amare la chiesa nei suoi aspetti. La parrocchia di Santa Maria a Mare la porterò sempre nel mio cuore ed è colpevole di avermi portato all’età di 13 anni per la prima volta a Montevergine”. L’ultimo ringraziamento l’Abate lo rende alle associazioni che con i propri volontari hanno reso possibile l’organizzazione della giornata: Pro Loco Mercogliano, la Misericordia del Partenio, l’Oratorio delle suore Salesiane “Don Bosco”, la Pro Civis di Montoro e l’UNPLI Campania. Alla fine della celebrazione a richiamare l’attenzione di tutti i fuochi d’artificio.