L’ultimo saluto al Commendatore Sibilia “Unico e indimenticabile” tra una nuvola biancoverde. FOTO
Pubblicato in data: 30/10/2014 alle ore:19:47 • Categoria: Cronaca • Stampa ArticoloUn lungo applauso tra una nuvola biancoverde ha accompagnato nel suo ultimo viaggio il Commendatore Antonio Sibilia. La bara, ricoperta da sciarpe e da una maglietta con il numero 1 e il nome Sibilia, ha lasciato una chiesa di San Modestino gremita in ogni ordine di posto dopo la celebrazione del rito funebre. “Unico e indimenticabile”, sono le parole scelte dalla tifoseria dell’Us Avellino impresse sul lungo striscione che ha accolto il feretro all’uscita della chiesa insieme al verde dei fumogeni che tante volte hanno sancito le vittorie dei lupi.
«Un modello per tutti noi, un testimone del territorio. E’ stato forte in lui il desiderio di non essere assente», così nell’omelia lo ha voluto ricordare Don Sergio Melillo accanto al parroco Don Angelo Picariello. Parole profonde seguite in chiusura da quelle del sindaco di Mercogliano Massimiliano Carullo che ha voluto sottolineare «la grande valenza sociale delle azioni di uomo che, per aiutare gli altri, ha sempre voluto agire nel silenzio».
Dolore e commozione negli occhi di quanti hanno voluto dare l’estremo saluto allo storico patron dell’U.S. Avellino degli anni d’oro della serie A, di un imprenditore di successo, di un uomo conosciuto per i suoi modi schietti e che nella sua vita ha attraversato successi e momenti difficili da cui è uscito sempre a testa alta. Sibilia lascia un vuoto che non sarà colmato non sono a Mercogliano ma in tutta l’Irpinia dove ha vissuto per tutti i suoi 93 anni: «Ora c’è un calcio di ragionieri e commercialisti, quello di Antonio Sibilia, a cui va la mia eterna gratitudine, così come il calcio di Rozzi e Massimino è il calcio dei presidenti appassionati – afferma commosso Pier Paolo Marino, attuale dg dell’Atalanta ed ex Ds dell’Avellino – che hanno dato al calcio passione perché attaccati al proprio territorio e al campanilismo per la propria città. Questo calcio non ritornerà più, con Don Antonia se ne va un pezzo importante. Per me è un secondo padre, mi ha trattato come un figlio, sono felice di essere riuscito a venire in tempo per salutarlo ma soprattutto per ringraziarlo, glielo dovevo».
In prima fila i figli Cosimo, Stanislao e Concetta, parenti, tanti amici ma anche conoscenti e diverse autorità anche di livello nazionale che hanno voluto essere presenti per l’estremo saluto al Commendatore di Mercogliano. Presenti tra la folla esponenti del mondo sportivo tra cui Nicola Dionisio, Gigi Pavarese, Gigi Molino, Mauro Pantani, Roberto Valente, il presidente del Coni Giuseppe Saviano e le tifoserie dell’Us Avellino e dell’As Avellino. Presenti anche autorità politiche e amministrative tra cui l’onorevole Pietro Foglia, il presidente della Provincia Domenico Gambacorta, il sindaco di Summonte Pasquale Giuditta, il sindaco di Fontanarosa Flavio Petroccione, Franco Di Cecilia, Generoso Cusano, Bruno Iovino, Gianluca Festa, Girolamo Giaquinto. Tra gli altri anche i sindacalisti Vassiliadis, Simeone, Preziosi e Caso.
«Abbiamo perso un pezzo di storia del calcio e una persona che ha dato tantissimo al calcio e alla comunità di Avellino – commenta l’ex calciatore Roberto Amodio –. Il dispiacere è grande, mi auguro che non abbia sofferto, era lucido fino all’ultimo. Lo ricordo uomo di grande umiltà e voglia di lavorare, tutti i calciatori che lo hanno avuto come presidente hanno vissuto un’esperienza indimenticabile. Ho tanti ricordi legati a lui, un uomo schietto anche nell’esame personale che faceva delle partite».
«Spesso riconduciamo ad aspetti banali ed effimeri il nostro ruolo – dichiara il presidente della Lega B Andrea Abodi -. Noi facciamo calcio, in alcuni casi ci occupiamo anche di aspetti finanziari, ma quello che più conta della nostra missione è proprio la funzione sociale e penso che il presidente Sibilia sia stato uno degli interpreti più importanti di un periodo in cui lo ricordo quando facevo il tifoso, lo ricordo in momenti di calcio diversi da quelli attuali visti non con nostalgia perché vogliamo riprodurli in ottica di prospettiva futura, tradizione e futuro possono anche andare insieme per ricostruire un modo di fare calcio che può ancora ritornare».
Sabato prossimo lo stadio Partenio ricorderà Sibilia: «un motivo in più per vincere e ricordare il commendatore che ha rappresentato tanto non solo nel mondo del calcio – aggiunge il presidente Walter Taccone –. Tutti lo ricordano come il presidente degli anni d’oro, speriamo di ripercorrere queste tappe e portare l’Avellino nei ranghi in cui lo abbiamo lasciato qualche anno fa con la forza che il Commendatore ci può trasmettere anche dall’alto con la spontaneità e schiettezza che lo hanno caratterizzato e reso indimenticabile».