Una fiaccolata per ricordare Gianluigi Russo ad un anno dalla scomparsa
Pubblicato in data: 1/10/2014 alle ore:07:03 • Categoria: Cronaca • Stampa ArticoloUna fiaccolata per ricordare Gianluigi Russo e mantenere alta l’attenzione sulla scomparsa del giovane di cui non si hanno più notizie oramai da quasi un anno. La madre del ragazzo Anna Iandolo, dopo la lettera indirizzata alla nota trasmissione Rai «La vita in diretta» attraverso la quale ha lanciato un nuovo disperato appello per il ritrovamento del giovane, sta ora pensando di organizzare per sabato 18 ottobre una fiaccolata per le vie del paese con la speranza che prima o poi Gigi torni a casa. Nessuna delle diverse segnalazioni, giunte anche da fuori provincia, si è rivelata fondata né le indagini sono arrivate ad una svolta decisiva. Le ricerche portate avanti da forze dell’ordine, da tanti volontari e anche da un investigatore privato non hanno, infatti, condotto a nulla. Un silenzio intorno alla vicenda che sta diventando sempre più pesante per i familiari: «Credo all’allontanamento volontario di mio figlio ma se prima il sesto senso di mamma mi diceva che era vivo, ora questa convinzione traballa e – afferma la madre – mi fa paura il fatto che dopo un anno non mi abbia mai chiamato». Al momento, infatti, l’ipotesi dell’allontanamento volontario sembrerebbe quella più accreditata anche se gli inquirenti non escludono alcuna pista. Ad avvalorare quest’ultima eventualità l’esito nullo delle perlustrazioni a tappeto dell’intera montagna di Montevergine a partire dal luogo in cui fu trovare la sua auto abbandonata davanti al cancello chiuso dell’ex base Nato americana. Neanche l’intervento dei cani molecolari, lo stesso utilizzato nelle ricerche di Yara Gambirasio, hanno portato a nulla se non al fatto che l’animale, dal potente fiuto, si è fermato, così come anche le altre unità cinofile impiegate nelle perlustrazioni, si sia fermato al bivio precedente la salita che conduce all’area militare dismessa. Una delle piste ipotizzate un anno fa era proprio quella che Gianluigi fosse salito su un’altra auto che lo avrebbe aspettato poco lontano dal luogo in cui ha lasciato la sua Hyundai per poi andare via. Ma via dove e soprattutto perché ancora nessuno lo ha mai spiegato. Elementi utili al suo ritrovamento non sono emersi nemmeno dall’analisi dei sui affetti personali. Intanto, ad un anno dalla sua scomparsa, basterebbe un cenno da parte del 26enne per dare conforto alla famiglia che non chiede nulla se non di avere la certezza che sta bene anche se lontano da casa.