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Difficoltà di accesso per disabili al “Movieplex”: l’appello a Carullo del Tribunale per i diritti del Cittadino

Pubblicato in data: 9/3/2015 alle ore:11:22 • Categoria: AttualitàStampa Articolo

Movieplex 3
La nostra Costituzione, all’articolo 3, recita:” È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Facciamo questo riferimento poiché assai spesso pervengono a questo Ufficio lamentele riguardo alle difficoltà di accesso, da parte delle persone con disabilità, alla struttura multisala Cineplex. Conoscendo la sua attenzione riguardo a tali problematiche siamo certi che farà tutto quanto il possibile per rimuovere tutte le barriere architettoniche che affliggono quella struttura perché la cultura e’ uno strumento reale di miglioramento della qualità di vita e d’inclusione sociale: un bene comune a cui tutti devono poter accedere indipendentemente dalle specifiche esigenze e abilità.

Ci preme ricordarLe che, sul piano normativo, il tema del diritto all’accesso a spettacoli delle persona con disabilità ha due profili. Il primo profilo è definito dall’insieme delle norme che impongono la rimozione delle barriere all’accesso di disabili nei luoghi di spettacolo, di cui probabilmente i riferimenti più precisi sono contenuti nell’articolo 27 della legge 118/1971 (“Conversione in legge del D.L. 30 gennaio 1971, n. 5 e nuove norme in favore dei mutilati ed invalidi civili.”) che recita: 27. (Barriere architettoniche e trasporti pubblici). – Per facilitare la vita di relazione dei mutilati e invalidi civili gli edifici pubblici o aperti al pubblico e le istituzioni scolastiche, prescolastiche o di interesse sociale di nuova edificazione dovranno essere costruiti in conformità alla circolare del Ministero dei lavori pubblici del 15 giugno 1968 riguardante la eliminazione delle barriere architettoniche anche apportando le possibili e conformi varianti agli edifici appaltati o già costruiti all’entrata in vigore della presente legge;…in nessun luogo pubblico o aperto al pubblico può essere vietato l’accesso ai minorati; in tutti i luoghi dove si svolgono pubbliche manifestazioni o spettacoli, che saranno in futuro edificati, dovrà essere previsto e riservato uno spazio agli invalidi in carrozzella; ….. E nel capo III – Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati, pubblici e privati aperti al pubblico del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia Meno corposa invece la normativa tesa a favorire la presenza dei portatori di handicap nelle strutture di spettacolo. Accanto al già citato invito a prevedere spazi per invalidi in carrozzella nelle nuove edificazioni, di cui all’articolo 27 della legge 118/1971, è da registrare quanto previsto dal decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236 – che individuando i criteri di progettazione dei luoghi dove si svolgono attività ricreative precisa, al punto 5.2, che nelle sale destinate a riunione, spettacolo o ristorazione, devono essere previsti per i disabili 2 posti riservati ogni 400 o frazione di 400 nonché 2 spazi liberi, ogni 400 o frazione di 400 su pavimento orizzontale, di dimensioni tali da consentire un’agevole manovra ad una persona su sedia a ruote e collocati in prossimità delle vie di fuga o di un luogo sicuro statico.

Alla fine di questa nostra richiesta di intervento Le chiediamo, Sindaco Carullo, di realizzare nel concreto quanto dichiarato dalla Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, promulgata dall’ONU nel 2006 e ratificata nel nostro paese nel 2009: “gli Stati Parti riconoscono il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di eguaglianza con gli altri alla vita culturale e dovranno prendere tutte le misure appropriate per assicurare che le persone con disabilità: godano dell’accesso a programmi televisivi, film, teatro e altre attività culturali, in forme accessibili”.

TRIBUNALE PER I DIRITTI DEL CITTADINO
Ufficio del Garante per le Disabilità
Antonio Festa/Michelangelo Varrecchia

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