Regionali, il giudice Imposimato a sostegno del M5S: «De Luca e De Mita il cancro di questa società che va estirpato». Fotoservizio
Pubblicato in data: 24/5/2015 alle ore:12:30 • Categoria: Politica, Movimento 5 Stelle • Stampa Articolo«De Luca e De Mita rappresentano il cancro di questa società e vanno estirpati. Perciò chiedo un voto per il M5S che è l’unica speranza per gli italiani». Non risparmia bordate da Atripalda il giudice Ferdinando Imposimato, presidente onorario della Corte di Cassazione, intervenuto ieri sera al dibattito aperto su “Partiti per la tangente. Corruzione e Legalità” promosso dal Movimento Cinque Stelle e svoltosi presso l’ex sala consiliare nella intitolata a Don Peppe Diana. Il confronto con il deputato Carlo Sibilia è stato l’occasione per presentare la squadra irpina del movimento impegnato nella corsa alla Regione Campania e composta da Vincenzo Ciampi, Maria Pallini, Tiziana Guidi e Luca Carosella che affiancano la candidata presidente Valeria Ciarambino.
Nel ricordo della 23esimo anno dalla strage di Capaci in sala un minuto di silenzio dopo le parole di Giovanni Falcone lette dal deputato Sibilia e seguite da un lungo applauso. «Ricordiamo il sacrificio di questo mio grande amico con cui ho avuto il privilegio di poter lavorare – ricorda Imposimato -. E’ la dimostrazione che si può cambiare in questo paese. E l’unico modo è dare il voto a chi lo merita. Perciò sono fiero di votare M5S di cui condivido tutte le battaglie a cui ho partecipato con grande gioia, come quella della riduzione delle indennità, mentre vengo destinati miliardi di euro per opere inutili che generano tangenti e corruzione». Ce ne ha per tutti il giudice emerito, dai sindacalisti «pessimi che fanno battaglie solo per se stessi» alla vicenda al Ministero dei Trasporti che ha coinvolto «Ettore Incalza che appaltava i lavori alla mafia, Lupi che perde il pelo ma non il vizio e poi abbiamo un Delrio che è peggio di Lupi» e lo stesso Premier «un giovane spregiudicato, Matteo Renzi, che ci sta buttando sul lastrico e non si preoccupa delle diseguaglianze che invece aumentano». Attacca il candidato governatore del Pd, Vincenzo De Luca «un personaggio molto negativo, condannato dalla magistratura, che è la brutta copia di Achille Lauro che ancora imperversa e Ciriaco De Mita, che ne parla bene ora di lui, è il cancro di questa regione, con la sua spregiudicatezza». L’unica speranza per Imposimato è il movimento fondato da Beppe Grillo: «che può salvare questo paese con le sue tante battaglie, dalla scuola al lavoro, al reddito sociale e per la dignità dei lavoratori mentre Renzi continua a sprecare soldi pubblici con opere pubbliche inutili». Invita i giovani a non fuggire all’estero ma a restare qui per fare le battaglie e a votare: «non serve l’astensione» e contesta la nuova legge elettorale «ho grande preoccupazione. Siamo ad una svolta dobbiamo prepararci ad una referendum contro questa legge».
Il reddito di cittadinanza, l’abolizione del ticket sanitario e l’istituzione di un registro dei tumori regionali sono le promesse del deputato avellinese Carlo Sibilia in caso di vittoria: «Abbiamo un paese con 9 milioni di poveri, 150mila bambini che vivono in Campania al di sotto della soglia di povertà. Perciò questa misura che ti consente di reinserire nel mondo del lavoro e che ti dà dignità. Noi stiamo dando impulso vero alla campagna elettorale parlando di cose reali e concrete. Non ci riempiamo la bocca di chiacchiere o promesse di lavoro. Ci vogliamo differenziare da questo. Non abbiamo scheletri negli armadi ma quattro candidati con la fedina penale pulita». Sibilia polemizza anche sulla composizione delle liste e nomi impresentabili «in Campania ci sono prestanome di Cosentino e Cesaro, che faceva da autista a Raffaele Cutulo, che non sono candidati con il centrodestra ma con De Luca nel centrosinistra. Ad Avellino abbiamo Pietro Foglia per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio perché si è rubato 30mila euro o Sergio Nappi accusato di aver rubato 50mila euro con rimborsi. Possono uscire anche puliti da questo procedimento, ma non possono essere candidati. Così come Carlo Iannace la cui presenza in lista la trovo un’inopportunità politica. Se si candidano gli indagati per peculato, i prestanome di camorristi, come lo vogliamo cambiare questo paese?Anche l’ex sindaco Pino Galasso, indagato sulla mancata bonifica dell’Isochimica, oggi è candidato con Fi. La Camera paga 400milioni di euro come vitalizi ad ex deputati che possono invece essere utilizzati per abolire l’Imu sui terreni agricoli».
Tiziana Guidi ha dato voce al disagio degli insegnanti per il Ddl sulla “buona scuola” «non c’è uno che è contento e questo è indicativo. Invece il disagio del precario va risolto mentre noi avevamo proposto di non lasciare nessuno fuori dalla graduatorie. Avrei voluto Imposimato come presidente della Repubblica e ricordo che due anni fa, in questo stesso giorno, quando criticai in un studio televisivo l’ex presidente Nicola Mancino, indagato nel trattativa stato mafia, il giornalista tremava».
Luca Carosella, avvocato ma impiegato in banca, ha illustrato i punti delle legge elettorale e le criticità dell’Italicum secondo il movimento: «Un pasticcio tra Camera e un Senato non più elettivo in un Parlamento di nominati dove le preferenze conteranno davvero molto poco e con un premierato molto forte. Siamo stati l’unica forza politica che su una proposta ha aperto davvero il dibattito mentre altri hanno messo la fiducia».
La candidata Maria Pallini affronta il tema della corruzione «in Campania sono stati indagati 57 consiglieri per illecito su rimborsi ed alcuni di essi rinviati anche giudizio. Ci sono comuni sciolti per infiltrazioni camorristiche. La corruzione la troviamo nel finanziamento pubblico ai partiti e nel settore degli appalti pubblici. In regione faremo una dura lotta alla corruzione mettendo in evidenza la trasparenza sugli appalti pubblici».
Infine l’avvocato e funzionario dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Ciampi, affronta la problematica della sanità, tra tagli, soppressioni e clientele «il 31 maggio abbiamo la possibilità di mandare a casa questa classe politica e di chiudere con il passato. Un’occasione importante. Guai a chi non va votare. Al Moscati per la prenotazione di una visita ci sono tempi di attesa biblici. Caldoro ha svuotato la sanità pubblica, non più un diritto garantito dopo i tagli che ha vissuto l’Irpinia con la soppressione di ospedali. Hanno privato un intera popolazione al sacrosanto diritto alla salute. Sulla scuola e sulla sanità non si gioca. Caldoro deve andare a casa anche per la sua politica sanitaria. E’ semplice tagliare sui servizi e non sugli sprechi».