Consiglio comunale, esce Di Grezia ed entra Antonio Buonaiuto
Pubblicato in data: 23/10/2015 alle ore:08:30 • Categoria: Politica • Stampa ArticoloIl consigliere di minoranza del gruppo «Mercogliano cambia» Modestina Di Grezia si dimette dalla carica e al suo posto subentra il primo dei non eletti nella stessa lista Antonio Buonaiuto. L’atto è stato protocollato ieri mattina a Palazzo di Città dopo diversi mesi di assenza della consigliera dal civico consesso. «Rassegno le mie irrevocabili dimissioni dalla carica di consigliere comunale – afferma Di Grezia in riferimento all’offerta di lavoro che dalla Romagna la porterà fuori dall’Italia -, per un’impossibilità sopravvenuta che non mi permette di poter esercitare, con il necessario tempo e con il dovuto impegno, il mandato assegnatomi». Una decisione sofferta e lungamente meditata ma «necessaria e doverosa per la cittadinanza tutta – prosegue -, considerando che una presenza costante, attiva, propositiva e costruttiva, è per me indispensabile, soprattutto in un contesto storico, dove il supporto e l’operato vigile della minoranza costituiscono fattori imprescindibili per frenare l’opera maldestra e sconsiderata di un’amministrazione che costantemente antepone alle reali vicissitudini ed esigenze della collettività, problematiche futili e di scarsa rilevanza». Una scelta quindi da ascrivere «ad un doveroso senso civico, ad un rispetto ed una correttezza nei confronti dei miei colleghi di minoranza, degli elettori che hanno creduto in me e dei cittadini tutti, con la convinzione e la certezza che chi subentrerà al mio posto potrà impegnarsi a tempo pieno nell’attività istituzionale». Ad entrare in consiglio, dunque, sarà Antonio Buonaiuto già consigliere d’opposizione nella scorsa consiliatura. Infine un riferimento ai colleghi del gruppo «Mercogliano Cambia» che «mi hanno permesso di comprendere che la politica non deve essere mossa da interessi personali ma da grande umiltà al servizio della cittadinanza, dove verità, onestà e spirito di cooperazione costituiscono le basi su cui muovere l’amministrazione della cosa pubblica».