Family Day, il Comitato “Difendiamo i nostri figli”: “A Roma a favore della famiglia tradizionale”
Pubblicato in data: 28/1/2016 alle ore:10:30 • Categoria: Attualità • Stampa ArticoloLa difesa della famiglia tradizionale al centro del primo incontro, tenutosi ieri sera presso la parrocchia di San Modestino Vescovo di Mercogliano di Don Angelo Picariello, organizzatrice dell’appuntamento insieme al comitato provinciale «Difendiamo i nostri figli» voluto e organizzato in vista del «Family Day» in programma sabato 30 gennaio a Roma. «Manifestiamo non contro qualcuno o qualcosa ma a difesa della famiglia quale istituto fondante della società e per fare chiarezza rispetto al termine gender da non confondere con omosessualità, educazione sessuale o parità di genere: gender significa diventare maschio o femmina rispetto alla propria percezione e questo è distruttivo per la persona e di conseguenza per la famiglia», a parlare sul delicato tema «Ideologia del gender: ricadute su società e famiglia è il giornalista beneventano Gianluca Martone, collaboratore del quotidiano «La Croce» insieme a Giovanni Colasante e Beatrice Novelli, rappresentanti del Comitati di Avellino e Salerno. «Il rischio maggiore è la mancanza di informazione da parte delle famiglie rispetto a questa manipolazione esistente nelle scuole riguardo la teoria gender in base alla quale – prosegue il giornalista – non si è uomo o donna in base alle caratteristiche biologiche ma alla propria percezione soggettiva, tale teoria provoca danni nei bambini che così non crescono nella libertà della propria età. Non è mancanza di rispetto ma diciamo no a questa ideologia».
«Il nostro è un comitato spontaneo, fuori da ogni vestizione politica, che nasce da movimenti di fede e da liberi cittadini sulla base di quanto affermato da Papa Francesco riguardo la famiglia quale sacramento sancito dal matrimonio tra uomo e donna – sottolinea Colasante –. Su questo non deroghiamo, i figli sono frutto di tale unione e non certo delle coppie gay o delle coppie di fatto. Noi non siamo contro nessuno ma non vogliamo essere ostaggi di questo conflitto». L’obiettivo è quello di «fare chiarezza e informare riguardo le unioni civili e al fatto che nelle scuole i nostri figli sono bombardati da un certo tipo di ideologia che non è quella del Cristianesimo – afferma -. Certamente ognuno ha il proprio libero arbitrio così anche i bambini ma quando saranno in condizione di maturità e quindi in grado di operare autonomamente le proprie scelte». Dunque, al centro del dibattito il contenuto del ddl Cirinnà riguardo le unioni civili, all’utero in affitto e alle adozioni gay fortemente contestato anche da Federico Alvino responsabile del Cammino Neocatecumenale di Avellino: «Diciamo no ad una legge che va contro tutti i criteri democratici dato che una minoranza non può imporre la modifica di assetti naturali già rovinati in mezza Europa per cui sabato saremo a Roma per non adeguarci a questa ideologia distruttiva e corrotta».