Convenzione tra il Comune di Mercogliano e l’Università Telematica Pegaso: insorge il consigliere Antonio Buonaiuto
Pubblicato in data: 6/2/2016 alle ore:10:00 • Categoria: Politica • Stampa ArticoloConvenzione tra il Comune di Mercogliano e l’Università Telematica Pegaso: insorge il consigliere Antonio Buonaiuto contro la delibera n° 243 del 18 dicembre scorso «in quanto in palese violazione del “Regolamento per la disciplina della concessione in uso di spazi, locali, strutture comunali” che vieta espressamente l’utilizzo delle strutture comunali per lo svolgimento di attività commerciali e quindi possano ravvisarsi elementi tali da esser assunti alla fattispecie del reato non solo di natura contabile». Il capogruppo di «Per Mercogliano» contesta, dunque, tramite interrogazione scritta, il Protocollo d’intesa recentemente stilato tra ente e università telematica in quanto «prevede l’utilizzo, da parte della Pegaso, di sedi di proprietà del Comune, o, sempre per il tramite del Comune, di altri soggetti pubblici o privati – afferma -. A fronte di tale utilizzo la Pegaso offre, ai cittadini residenti, ai dipendenti comunali ed ai loro familiari, per il pagamento delle tasse di iscrizione, un importo ridotto pari a 2mila euro e, per i soggetti che “indossano una divisa”, un importo ulteriormente ridotto pari a 1.700 euro». Inoltre, si legge in delibera, «il protocollo non comporta oneri diretti per nessuna delle parti, bensì solo concessione di reciproche utilità e, pertanto, riveste la natura di “gentlemen’s agreement” finalizzato a creare condizioni e opportunità di miglioramento del benessere sociale, culturale, economico e lavorativo a vantaggio della cittadinanza del Comune di Mercogliano e dei territori limitrofi». Questo, secondo Buonaiuto, sarebbe in contraddizione con il “Regolamento per la disciplina della concessione in uso di spazi, locali, strutture comunali”, che stabilisce che «le strutture comunali possono essere concesse gratuitamente solo per iniziative di carattere sociale, socio-sanitario ed assistenziale, culturale, socio-culturale, politico, dell’impegno civile, ricreativo, per mostre ed esposizioni promosse ed organizzate da enti, associazioni, gruppi». Ed ancora: «L’utilizzo dei beni è concesso anche a singoli cittadini residenti o imprese aventi sede nel territorio comunale, purché le iniziative rispondano alle finalità richieste di interesse pubblico o di pubblica utilità», per poi concludere «I beni di che trattasi non possono essere concessi per finalità commerciali o di propaganda a titolo personale, salvo nei casi di patrocinio dell’amministrazione comunale». Di qui la richiesta di revoca della delibera poiché «L’Università Telematica Pegaso non ha nessuna intenzione di svolgere iniziative di carattere sociale, socio-sanitario ed assistenziale, culturale, socio-culturale, politico, dell’impegno civile, ricreativo, o mostre ed esposizioni, ma il suo scopo è solo quello di aumentare il proprio fatturato che, solo nel 2014, è stato pari a circa 30 milioni di euro e, pertanto, tutto appare tranne che un partner con il quale “trovare sintesi e traduzione alle molteplici istanze di sviluppo sociale, economico, culturale, formativo – che a più livelli vengono rappresentate – creando le migliori condizioni possibili di accesso e fruizione, nella consapevolezza che la cultura costituisce l’humus della società ed il volano per l’accesso al mondo del lavoro e delle professioni” o “che con l’approvazione della allegata convenzione, i sottoscrittori intendono attivare un meccanismo di valorizzazione degli attrattori culturali e formativi a beneficio della collettività ed, in particolare, dei giovani».