Dismissione partecipazione Cti-Ati, bagarre in consiglio. Buonaiuto e Poerio: “Delibera illegittima e superficiale, bene rinvio”
Pubblicato in data: 23/12/2016 alle ore:10:12 • Categoria: Politica • Stampa ArticoloPolemica sulla delibera di dismissione della partecipazione azionaria alla società di trasporti Cti-Ati da parte del Comune di Mercogliano all’indomani della richiesta giunta dall’amministratore unico dell’Air Alberto De Sio. Alla base dello slittamento della votazione al prossimo civico consesso la bagarre scatenata dalle opposizioni consiliari: «abbiamo evidenziato l’assoluta superficialità con cui era stata predisposta la delibera – sottolinea il capogruppo di Per Mercogliano Antonio Buonaiuto -. La richiesta di De Sio è utile solo per la sua azienda non certamente per il Comune ed, inoltre, come per legge, bisognava prendere atto della convenienza economica che nessuno ha quantificato». Una richiesta legata all’agenda del Governatore De Luca nel cui piano Trasporti è prevista l’acquisizione di Cti-Ati al 100%, condizione necessaria per poter assorbire Cti-Ati nell’Air SpA: di qui la richiesta di dismissione della quota di partecipazione dell’ente guidato dal sindaco Carullo che è pari allo 0,05%. «Con l’approvazione della delibera non avremmo fatto gli interessi dell’ente che avrebbe proceduto con un avviso pubblico cui, naturalmente, avremmo avuto una sola offerta mentre, al contrario, potremmo negoziare sulla quota – prosegue Buonaiuto –. Se tale delibera fosse stata approvata l’avremmo inviata in Procura e alla Corte dei Conti poiché presenta numerosi punti di illegittimità». «La proposta è manchevole delle note 4579 del 25 agosto e 5534 del 7 ottobre in cui l’Air informa l’ente delle possibili ricadute negative sull’andamento gestionale della società in questione, dei conseguenti interventi finanziari a carico dei soci nonché valutazioni in merito alla conservazione di tali quote azionarie – aggiunge Poerio capogruppo de L’Altra Mercogliano -. Pertanto chiedo ulteriori delucidazioni in merito». La votazione sulla delibera in questione, all’ordine del giorno dello scorso consiglio comunale, è stata dunque rinviata alla prossima riunione di Consiglio di gennaio insieme alla discussione sulla riscossione coattiva dei tributi. «Abbiamo valutato le varie connotazioni e ritenuto che nella sostanza non ci sono cifre che possano supportare l’opportunità di un’uscita del Comune dalla società – spiega l’assessore Assunta Napolitano – per cui si è ritenuto di rinviare la votazione per approfondire meglio la questione anche numeri alla mano».
FdL