Campo sportivo, il Comune rescinde il contratto per “gravi inadempienze”. Avitabile: “Falsità, impugneremo l’atto”
Pubblicato in data: 17/3/2017 alle ore:10:30 • Categoria: Attualità • Stampa Articolo
Campo sportivo: il Comune rescinde il contratto con la ditta appaltante «Avitabile Costruzioni sas» per «grave inadempimento, grave irregolarità e grave ritardo». Secondo quanto esplicitato nella delibera di giunta 49 dello scorso 15 marzo l’impresa «ha sospeso unilateralmente e deliberatamente tutti i lavori abbandonando il cantiere e causando abnormi ritardi nella realizzazione dell’opera pubblica, allo stato incompiuta». Ed inoltre «non è stato possibile superare, mediante accordo tra le parti, la situazione di stallo venutasi a creare, stante il comportamento dilatorio e ostruzionistico, ultimo, assunto dall’Impresa con la mancata consegna del cantiere all’Ente nonostante la stessa abbia inteso non proseguire i lavori richiedendo giudizialmente la risoluzione del contratto». Al momento, infatti, è in corso un contenzioso presso il Tribunale di Avellino, avviato dalla ditta nel 2010, e con prossima udienza slittata da metà marzo a dicembre, per risarcimento danni a causa del mancato utile relativo al completamento delle opere.
Pronta la replica della ditta cui l’ente chiede 50mila euro di danni: «Impugnerò questo atto illegittimo e diffamatorio e mi difenderò nelle sedi opportune perché – dichiara il direttore tecnico Antonio Avitabile – nulla di quanto affermato dalla Giunta, su proposta del Rup, corrisponde a verità come testimonia tutta la relativa documentazione». I lavori si sono arenati «per carenze del progetto iniziale e per la mancanza dei pareri di Soprintendenza e Coni non certo per volontà della ditta – prosegue Avitabile -. Il Comune ha sempre ignorato le nostre richieste di essere messi nelle condizioni di poter lavorare o, al contrario, di procedere ad una rescissione bonaria del contratto. Mi chiedo perché non lo abbia fatto nel 2010 ma adesso con una causa giudiziaria in corso che, evidentemente, si poteva evitare».
I lavori sarebbero dovuti terminare entro 151 giorni, quindi a settembre 2010, per un ammontare di oltre un milione di euro di cui parte destinati all’esproprio del terreno alla Suore Benedettine mentre circa 650 mila euro per lavori comprendenti: movimenti di terra per il campo, muri perimetrali, recinzione esterna, quattro torri faro e il rettangolo di gioco in erba sintetica. Gli spalti, invece, sarebbero dovuti essere realizzati in successivi lotti da assegnare con un altro bando di gara. Nel corso del tempo tre stop rallentarono il corretto svolgimento delle opere: il primo relativo ad una variazione del progetto iniziale per la rimozione di prefabbricati pesanti, il secondo in merito ad alcuni ritrovamenti per cui i lavori necessitarono della presenza della Soprintendenza e di variazioni economiche e il terzo legato al parere del Coni rispetto alla nuova normativa per i campi in erba sintetica. Di qui la richiesta di rescissione contrattuale e messa in mora da parte della ditta esecutrice. «Ci hanno chiesto di lasciare l’area con la causa in corso – conclude – un’amministrazione ponderata avrebbe accettato una rescissione bonaria nell’interesse della collettività».
In basso la documentazione a supporto fornita da Avitabile.
FdL