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Il Giudice di Pace dà ragione al commerciante: Comune costretto a pagare risarcimento al sexyshop

Pubblicato in data: 15/3/2013 alle ore:14:25 • Categoria: CronacaStampa Articolo

Il Giudice di Pace dà ragione al commerciante: Comune costretto a pagare risarcimento al sexyshop. I fatti risalgono al mese di febbraio 2012 quando un vigile urbano multò il negoziante per via dell’insegna a ridosso della strada considerata motivo di distrazione per gli automobilisti. Pochi giorni fa l’emissione del provvedimento giudiziario, con pubblicazione sull’albo pretorio del Comune. Il negoziante ha pensato bene di ricorrere ad un proprio avvocato sulla base dell’articolo 23 del codice della strada: “Lungo le strade o in vista di esse è vietato collocare insegne, cartelli, manifesti, impianti di pubblicità o propaganda, segni orizzontali reclamistici, sorgenti luminose, visibili dai veicoli transitanti sulle strade, che per dimensioni, forma, colori, disegno e ubicazione possono ingenerare confusione con la segnaletica stradale, ovvero possono renderne difficile la comprensione o ridurne la visibilità o l’efficacia, oppure che possono arrecare disturbo visivo agli utenti della strada o distrarne l’attenzione con conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione”. L’insegna evidentemente non era così esplicita da costituire causa di distrazione, di qui la condanna dell’ente comunale.

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