Forza Italia, la risposta del club di Mercogliano al sindaco di Monteforte
Pubblicato in data: 16/3/2014 alle ore:14:48 • Categoria: Politica, Forza Italia, Pdl • Stampa ArticoloLe esternazioni del sindaco di Monteforte, De Stefano e degli altri componenti della sua maggioranza, affidate ad un nota da poco apparsa sui siti online provinciali, ci lasciano completamente allibiti e faremmo davvero fatica a comprenderne il senso se non ci fosse chiaro che, dietro a queste dichiarazioni, soggiace il solito gioco del burattinaio, abituato a nascondere la faccia, e dei suoi burattini che, senza ritegno alcuno, le sparano grosse nella speranza che creando scompiglio si vengano a manifestare condizioni più favorevoli per il pavido dominus. Questi signori sostengono che la base non sarebbe stata consultata nella nomina dei vertici provinciali del partito e che quindi le critiche che muovono al coordinatore regionale e al sen. Sibilia sarebbero relative non tanto alle designazioni effettuate, riguardanti tutte persone degne di stima, ma al metodo adottato che rivelerebbe una concezione padronale del partito che in alcun modo è possibile accettare. Se questi sono i termini della questione, la domanda sorge spontanea: perché questo presunto deficit di democrazia interna è emerso solo all’indomani della definizione dell’organigramma provinciale del partito e non già prima visto che il metodo da adottare è un presupposto della decisione da prendere. Forse la scelta di altri nomi, molto probabilmente meno degni di stima, avrebbe messo del tutto in secondo piano la questione del metodo e più in generale il tema della gestione democratica del partito? Noi sinceramente crediamo di si così come crediamo che De Stefano sia oramai talmente obnubilato da non aver più un chiaro ricordo delle vicende legate alla sua candidatura e dei tentativi di chi allora si contrapponeva apertamente all’affermazione del partito e che ora invece, con la ormai definitivamente chiara complicità dei firmatari della suddetta nota, tenta subdolamente d’impadronirsene, in barba alle più elementari regole del confronto democratico.