Immigrazione, altri 15 nordafricani ospitati a Torelli. La Prefettura assicura: nessun rischio per la salute
Pubblicato in data: 13/8/2014 alle ore:07:00 • Categoria: Cronaca • Stampa ArticoloAltri 15 immigrati hanno raggiunto lunedì sera via Fontana San Nicola nella frazione di Torelli. Gli extracomunitari, giunti dal porto di Reggio Calabria dopo l’ennesimo viaggio della disperazione e della speranza, sono stati accompagnati dalle forze dell’ordine per essere accolti nell’abitazione individuata dalla società onlus che, in sinergia con la Prefettura di Avellino, provvede a gestire le emergenze. Pakistani, siriani, ganesi, nigeriani in prevalenza, tutti uomini tra i 18 e i 35 anni ad esclusione di un nucleo familiare ospitato a Venticano. Tra Mercogliano e Monteforte sono circa un centinaio gli extracomunitari giunti dai porti di Reggio Calabria, di Salerno lo scorso 5 agosto e di Taranto alcune settimane fa oltre gli Sprar dislocati in diversi centri della provincia tra cui Pietrastornina e Venticano. Nessun rischio per la salute pubblica, assicura l’Ufficio Immigrazione della Prefettura di Avellino che ha messo in atto la procedura per garantire protezione, assistenza e tutela. Tutti gli immigrati, dopo i primi controlli igienicosanitari effettuati al momento dello sbarco nei porti di destinazione, sono sottoposti ad ulteriori accertamenti a cura del personale dell’Asl di Avellino. Inoltre presso le strutture di accoglienza i giovani stranieri, prevalentemente nordafricani, sono costantemente controllati dal personale dello staff pronto a segnalare pericolosità evidenti sia di tipo sanitario che comportamentale. I primi arrivi sono stati registrati a marzo e nell’arco temporale di sessanta giorni avrebbero dovuto essere trasferiti. Ad oggi, invece, risultano ancora ospitati in provincia, di qui l’attesa da parte dell’ente governativo cittadino di un provvedimento d’urgenza da parte del Governo centrale per risolvere la situazione. Intanto gli immigrati hanno inoltrato regolare richiesta di protezione internazionale presso gli uffici della Prefettura dove sono stati già intervistati per una prima scrematura. Successivamente la richiesta viene inoltrata alla Questura e poi alla Commissione territoriale di Caserta che valuterà se riconoscere ad ognuno di loro lo status di rifugiato politico nel caso in cui non vengano evidenziate criticità di alcun tipo, come precedenti penali o elementi che possono costituire un impedimento per la pratica. Prossimo passo per loro sarà la ricerca di un lavoro e di integrazione con la comunità locale.