Calcio, lettera aperta di Alessandro Graziano
Pubblicato in data: 30/11/2010 alle ore:21:59 • Categoria: Sport, Calcio • Stampa ArticoloIl calcio è stato sempre la mia passione e fondare questa squadra mi ha dato l’opportunità di ricordare, a modo mio, il mio uomo ideale, la persona a cui ho voluto più bene in assoluto; colui che mi ha visto muovere i primi passi ma anche che mi ha visto dare i primi calci ad un pallone.
Ho fondato questa squadra e la sua maglia è ormai un altro strato di epidermide, l’ennesimo tatuaggio che porto sulla pelle.
Io sono capitano, con estremo onore, della mia squadra e per questa squadra l’anima la dò e l’ho sempre data da 4 anni a questa parte in ogni partita: sotto la pioggia, con il freddo e nelle giornate di sole, ho sempre lottato per la Nostra maglia che per me ha un significato particolare, un significato speciale!Sconfitte eclatanti e bellissime vittorie… come si dice, nella buona e nella cattiva sorte… ci sono sempre stato!
Ho sempre lottato per difendere e tenere unito un gruppo di amici. E’ proprio in estrema difesa di questa unione, di questo gruppo di amici prima che di giocatori, come una giovane mamma difende i suoi cuccioli, che ho commesso lo sbaglio di mancare di rispetto al mister Napolitano ma paradossalmente, prima di tutto e soprattutto, di mancare di rispetto a chi da anni mi è vicino e con me ha affrontato gioie e dolori, momenti di festa come di amara tristezza, vittorie e sconfitte.
Ognuno di voi ha vissuto o vive storie d’amore e perciò capirete benissimo cosa, proprio l’amore, può spingere a fare!
Mi sono sempre preso, però, la responsabilità dei miei gesti, le loro conseguenze e sempre davanti a tutti.
Sempre leale e sincero, forse eccessivamente diretto! Non ho mai amato i codardi, chi non si dichiara, chi parla alle spalle!
Spesso, molto spesso, mi sono caricato anche di problemi altrui, cosa che non mi ha fatto bene agli occhi di altri.
Chi vive di sport sa bene che ci sono momenti in cui l’adrenalina e la mancanza di ossigeno al cervello può indurre in comportamenti poco “politically correct”. Sabato ho sbagliato, questo è innegabile, ma bisogna riportare tutto alla realtà dei fatti.
Da diversi giorni, molti compagni, mi hanno fatto notare mancanze nei loro confronti, situazioni che iniziavano a sfaldare ciò che certosinamente, con ostinata passione, io e pochi altri, da 4 anni stavamo costruendo. Gli scricchiolii echeggiavano ormai fuori dallo spogliatoio e purtroppo c’era anche chi ci marciava sopra danneggiando ulteriormente chi a questo progetto, a questa squadra, ci tiene davvero!
Ho sbagliato, è fuori discussione. Ma so che gli amici, quelli veri, mi hanno capito… e perdonato.
Quando indosso questa maglia e questa fascia provo sempre la stessa emozione, quella della prima volta. Continuerò con amore ad indossarla ma per dimostrare quanto detto ho deciso di privarmi della cosa a cui tengo di più: la fascia di capitano.
Il gruppo prima di tutto.
Tutti avranno l’opportunità di indossarla.
Con affetto
Alessandro