Innovazione tecnologica e assistenza di alta qualità alla “Montevergine” con il nuovo pacemaker
Pubblicato in data: 6/3/2015 alle ore:12:06 • Categoria: Attualità • Stampa Articolo
La Clinica Montevergine di Mercogliano è il primo centro in Europa ad impiantare il nuovo pacemaker con stimolazione MultiPoint, la nuovissima tecnologia per il trattamento di scompensi cardiaci.
A luglio 2014 la struttura sanitaria irpina ha avviato un programma di sostituzioni tecnologiche per un investimento che sfiora i 5 milioni di euro. Completamente sostituito e implementato il servizio di Radiologia nonché tutto il blocco operatorio di Cardioangiologia diagnostica e interventistica. Inoltre, sono stati adeguati tutti gli impianti alle nuove attrezzature biomedicali: i cardioangiografi di ultima generazione. Rispetto ai vecchi macchinari, risalenti al 2000, i nuovi consentono di ridurre le dosi radianti assorbite da pazienti e operatori e, tramite sistemi HD, permettono la visualizzazione delle immagini e la loro ricostruzione tri-quadrimensionale. «Con questo investimento la clinica è pronta ad affrontare i prossimi dieci anni di attività – afferma il direttore sanitario Vittorio Mancaniello -. Dal punto di vista della dotazione tecnologica è, infatti, la struttura sanitaria più all’avanguardia in tutta l’Italia meridionale».
La clinica ospita, infatti, pazienti provenienti da tutte le province campane e il 7% arriva anche da fuori regione. Dunque, la struttura contribuisce a compensare, almeno in parte, la mobilità passiva campana aumentata negli ultimi anni. «Alla luce delle professionalità esistenti e del livello di tecnologia di cui la clinica dispone oggi – sottolinea Mancaniello – possiamo risolvere tutta una serie di problematiche assistenziali di cui necessitano i pazienti cardiopatici in Campania ad integrazione della rete ospedaliera pubblica e universitaria di cui anche la nostra regione vanta affermate eccellenze».
Nel 2014 la struttura ha contato 7.500 ricoveri di cui 6.900 di alta specialità cardiochirurgia e 600 in regime di day-hospital. Nello specifico il reparto di Cardiochirurgia del responsabile dottor Sergio Caparrotti ha effettuato 577 interventi; il reparto di Emodinamica guidato dal dottor Tullio Tesorio ha effettuato 3.140 procedure di cui 1.500 interventistiche; il reparto di Elettrofisiologia alla cui guida c’è il professore Francesco Solimene ha effettuato 1.400 interventi di cui 730 impianti di pacemaker o defibrillatori e 670 studi complessi di elettrofisiologia. Recentemente proprio Solimene, insieme alla sua equipe composta dai medici Francesco Urraro, Felice Nappi e Vincenzo Schillaci, ha eseguito con successo, su un uomo di 65 anni affetto da cardiopatia ipertensiva e refrattario alla terapia farmacologica, un impianto di sostituzione del pacemaker bicamerale con il nuovo biventricolare. «Questa tecnologia offre particolare vantaggio ai pazienti che non rispondono bene alla terapia di resincronizzazione tradizionale – spiega Solimene -. Infatti con questo dispositivo si può trattare con maggiore possibilità di successo pazienti infartuati con cicatrici con frazione di eiezione inferiore al 35%». «Quadra Allure MP», questo il nome del dispositivo prodotto dalla multinazionale St. Jude Medical, è, infatti, il primo pacemaker quadripolare per la terapia di resincronizzazione cardiaca nei pazienti scompensati con Stimolazione MultiPoint. Il paziente pertanto potrà beneficiare di una stimolazione che permetterà il rimodellamento del cuore permettendogli una potenziale ripresa della normale funzione di pompa migliorandone notevolmente la qualità di vita.