Il Prefetto Piantedosi inaugura il sistema di Videosorveglianza: “Contrasto a ogni tipo di criminalità”
Pubblicato in data: 27/6/2015 alle ore:09:30 • Categoria: Attualità • Stampa Articolo «La tecnologia è un supporto essenziale alle attività di controllo umano finalizzate a servizi di sicurezza e legalità contro ogni tipo di criminalità sul territorio». A parlare è il Prefetto Matteo Piantedosi intervenuto ieri mattina nella sala consiliare di Mercogliano in occasione dell’inaugurazione del sistema di videosorveglianza. Sono 32 le telecamere di sicurezza installate su tutto il territorio comunale tra Torrette, Torelli, il centro cittadino, Capocastello fino al piazzale della Funicolare e del Santuario di Montevergine coordinate attraverso la centrale operativa ubicata presso il Comando di Polizia Municipale di piazza Municipio. «L’infrastruttura costituisce un modello che stiamo presentando in tutte le regioni di Obiettivo Convergenza dell’Italia Meridionale – prosegue il vice Capo della Polizia di Stato -. Si tratta di strutture a supporto della sicurezza del territorio ma con la funzionalità di servire anche lo sviluppo economico locale in un’ottica di maggiore serenità per la cittadinanza». A presenziare all’inaugurazione anche il Prefetto Carlo Sessa, il Questore Maurizio Ficarra, il Maggiore dei Carabinieri Francesco Mortari, l’Abate Guariglia, il Priore Cardin e naturalmente il primo cittadino Massimiliano Carullo e il Comandante della Polizia Municipale Michele Leo e alcune neo guardie ambientali. L’impianto, dunque, può rappresentare un buon esempio da seguire anche per la città capoluogo che è già provvista di apparati di videosorveglianza: «si tratta di strumenti che possono essere messi in rete e collegati al Cen di Napoli, il nostro cuore pulsante per il monitoraggio di tutti i sistemi di videosorveglianza del sud – aggiunge Piantedosi -, con possibilità di implementazione delle funzioni come per la lettura intelligente delle targhe».
A spiegare nel dettaglio il funzionamento del sistema, realizzato grazie a un finanziamento europeo da 185 mila euro, l’ingegnere Di Nucci della ditta «Dab Sistemi Integrati Srl» di Roma che ha realizzato il progetto: «una piattaforma complessa che integra sistemi esistenti ottimizzandone le funzioni e aperta a future implementazioni». Le apparecchiature, alcune fisse e altre ruotanti a 360 gradi sono state installate nei punti sensibili: 5 in via Nazionale a Torrette, 3 in via Traversa a Torelli, 2 in via Marcone, 3 in viale San Modestino, 2 in via Matteotti ed altre ubicate tra Capocastello, via Valle Fondi fino alla stazione della Funicolare e al piazzale di Montevergine. Allestiti anche 9 siti dedicati alla ripetizione di segnali wireless presso il Castello medievale, i parcheggi di via Traversa e della Misericordia del Partenio, il piazzale del Santuario, via Porta dei Santi e il parcheggio Partenio. Il sistema inoltre comprende anche una postazione a infrarossi mimetizzata e posizionata in un luogo non visibile.
«La videosorveglianza è utile sia a prevenire i reati che ad intervenire in caso di necessità se il sistema è ben funzionante e collegato alle sale operative – interviene il Predetto Sessa -. Considerata anche la particolarità di questa zona, il sistema potrà essere utile nella quotidiana lotta ai crimini e ai furti in particolare». Così dopo Mercogliano ci si aspetta di intensificare il controllo delle telecamere anche ad Avellino dato che «quel sistema ha qualche problema di manutenzione che stiamo cercando di risolvere – precisa –. In ogni caso gli accessi alla città sono ben controllati e, dato che abbiamo constatato che la maggior parte dei reati vengono commessi da elementi che vengono da fuori, la videosorveglianza sarà molto utile». «Questo è un punto di partenza per rendere la nostra città e l’Irpinia più produttive economicamente ma soprattutto socialmente e culturalmente – interviene Carullo -. Ordine pubblico e legalità sono i capisaldi della nostra attività amministrativa sempre orientata alla trasparenza contro ogni infiltrazione malavitosa in un’ottica di integrazione ed eguaglianza sociale».