Centinaia di donne in rosa da Mercogliano ad Avellino nel segno della prevenzione
Pubblicato in data: 13/9/2015 alle ore:23:58 • Categoria: Attualità • Stampa ArticoloUn fiume in piena tutto rosa lungo quattro chilometri che da viale San Modestino di Mercogliano ha raggiunto il Duomo di Avellino passando per Torelli, Torrette, viale Italia e corso Vittorio Emanuele. Oltre mille donne vestite di rosa hanno così preso parte alla seconda «Camminata Rosa» organizzata dalle associazioni Amdos e Amos in nome della prevenzione e della corretta informazione. Presenti tanti amministratori cittadini tra cui Angelo Izzo, Lucia Sbrescia, Modestino Gesualdo, Stefania Di Nardo, Carmine Dello Russo, Maddalena Poerio, Ernesto Primo e don Vitaliano Della Sala. Presenti anche il sindaco Carullo con i colleghi di Santa Lucia di Serino, Fenisia Mariconda, e di Paternopoli Giuseppe Forgione e una folta delegazione della Scuola di Tarantella Montemaranese.
«Una splendida partecipazione anche quest’anno – afferma il consigliere Carlo Iannace -. Stare insieme aiuta a stare bene e in questo settore il volontariato contribuisce a dare un supporto fondamentale nel processo di guarigione». Quest’anno la manifestazione si arricchisce del supporto della neo nata Associazione Meridionale Operati al Seno, donne ma anche uomini quindi: «le due associazioni sono state create proprio per questo, per coinvolgere anche la sfera maschile che non è immune da questo problema». Ma l’obiettivo della giornata è stato anche quello di raccogliere fondi per l’acquisto di un ecografo mobile da utilizzare durante le giornate di screening sul territorio: «uno strumento importante per l’azione di prevenzione che insieme ai volontari svolgiamo in provincia – aggiunge il direttore della Breast Unit dell’ospedale Moscati di Avellino -. Ben vengano queste iniziative sempre più coinvolgenti perché la prevenzione è vita e per questo è fondamentale informare i cittadini». A piedi per tutto il percorso, insieme alle centinaia di donne, anche la Presidente del Consiglio Regionale Rosa D’Amelio che ha sottolineato come «la rete può fare la differenza affinché la sanità sia più vicina alle persone. E’ importante che le Istituzioni ascoltino i bisogni rappresentati dalle associazioni c’è bisogno di lavorare in sinergia per potenziare la prevenzione delle malattie oncologiche ma, soprattutto, è necessario rafforzare le strutture sanitarie difficoltà». A sostegno dell’iniziativa anche il sindaco Carullo: «Una tradizione che si rinnova quest’anno e andrà avanti nel tempo, un grande movimento d’opinione alla prevenzione. E’ una testimonianza importante di buona sanità, quella dell’altra Campania, un segnale di lavoro settimanale che l’onorevole Iannace svolge tra le comunità e quella di oggi ne è una sintesi importante rispetto al messaggio che oggi rivolgiamo direttamente al Presidente De Luca rispetto a cambiare un trend che sicuramente vedrà prospettive migliori per la nostra Campania». Assente però il Governatore Vincenzo De Luca che era atteso, invece, per il taglio de nastro: «L’impegno dell’Amdos a favore delle donne – dichiara De Luca attraverso un comunicato stampa – rappresenta una preziosa testimonianza di solidarietà umana e sociale, un aiuto fondamentale per vincere la malattia e la solitudine che troppe volte attanaglia le persone malate. Rinnoviamo la disponibilità della Regione Campania a stabilire una sempre maggiore collaborazione per contribuire ad umanizzare i servizi e le prestazioni sanitarie prima, durante e dopo gli interventi nel rispetto della dignità delle persone e dei loro cari». «Dobbiamo lavorare tutti i giorni per i bisogni della gente, partendo dal basso non aspettando soluzioni da Roma o da Napoli – aggiunge Carullo -. Siamo a pochi passi dalla Funicolare e il presidente De Luca, proseguendo il lavoro fatto, ha sbloccato l’iter per i lavori».
La prevenzione, dunque al primo posto, anche in riferimento ai tagli che il settore sanitario ha subito negli anni: «senza il volontariato, professionale, competente, umano e solidale, moltissime cose che facciamo non si potrebbero fare. Una struttura è fatta di tante cose e il terzo settore è indispensabile – sottolinea il manager della Città Ospedaliera Giuseppe Rosato -. Se vogliamo mantenere un servizio sanitario nazionale equo, universale e solidale l’unica soluzione che abbiamo, vista la riduzione dei finanziamenti, è puntare sulla prevenzione primaria e sugli screening investendo di più. Dobbiamo fare in modo che la gente non si ammali, altrimenti ci vogliono risorse economiche e umane particolari». Di qui l’importanza della corretta informazione circa l’importanza spesso vitale della prevenzione in ambito medico perché «qualsiasi patologia se scoperta in tempo, nel 90% dei casi è risolvibile e non si arriva a stadi terminali quando, purtroppo, c’è poco da fare». «La medicina è essenziale – interviene il sindaco Foti – ma l’energia e la vitalità che vedo qui è il valore aggiunto al lavoro che svolge il dottore Carlo Iannace».