Immigrati, confronto al Comune di Avellino su accoglienza e nuovi modelli di inclusione: assente anche Mercogliano
Pubblicato in data: 14/12/2015 alle ore:16:57 • Categoria: Attualità • Stampa Articolo
Si è tenuto questa mattina a Palazzo di Città, presso la Sala Consiliare, l’incontro per discutere di accoglienza, immigrazione e nuovi modelli di inclusione.
Presenti al tavolo il Sindaco di Avellino Paolo Foti, l’Assessore all’Inclusione Sociale Teresa Mele, il Vice Prefetto di Avellino Elvira Nuzzolo. Invitati tutti i comuni irpini, in particolar modo quelli che ospitano centri di accoglienza per migranti: presente solo Torrioni e Pratola Serra. Assente anche il Comune di Mercogliano dove risiedono diversi migranti e rifugiati richiedenti asilo politico.
Il confronto faceva seguito ad una precisa mozione votata e approvata dal Consiglio comunale di Avellino inerente “I migranti tra politiche della integrazione e problemi di ordine pubblico” per avviare una discussione con i Sindaci di tutti i Comuni della provincia irpina sul tema della gestione delle emergenze relative all’accoglienza dei migranti, sul delicato processo di integrazione e sulle iniziative da intraprendere in un auspicabile contesto di uniformità di azione.
Un appuntamento fortemente voluto dal Sindaco Paolo Foti che salutando i presenti, si è soffermato sulla necessità di rendere gli Enti locali protagonisti nel processo di accoglienza e di gestione dei migranti. Il primo cittadino ha anche sottolineato l’urgenza di superare quei limiti legati strettamente al contributo di sopravvivenza per queste persone nell’ottica di una azione coordinata e pianificata tra Stato ed Amministrazioni. Solo così – ha detto il Sindaco – e attraverso la creazione di un sistema di rete si potrà realizzare una vera integrazione.
Ai lavori ha partecipato l’associazione culturale “Africa Revolution Sound Family” per illustrare il progetto agricoltura e sviluppo il cui obiettivo è quello di creare occasioni concrete di lavoro per i tanti migranti che vivono in questa provincia. Attraverso la coltivazione dei molti terreni demaniali in stato di abbandono, immigranti e popolazione locale oltre a generare occupazione possono far nascere una grande fratellanza, un esempio per tanti altri paesi.
Per il capogruppo consiliare Giancarlo Giordano “bisogna tenere alta l’attenzione attraverso una fase di ascolto periodica dei tanti ragazzi che lasciano il proprio paese, fuggendo via da situazioni di guerra e di gravissime difficoltà di sopravvivenza”. Anche il consigliere Giordano ha parlato della necessità di superare la logica emergenziale per la soluzione del problema e affidarsi ad un processo più complesso del quale facciano parte tutti i soggetti direttamente coinvolti con azioni e scelte chiare.
Ha voluto ringraziare, innanzitutto, i presenti all’incontro l’Assessore Teresa Mele, per la sensibilità e l’attenzione mostrate.
“Negli ultimi tempi – ha detto l’assessore – i nostri territori hanno dovuto fronteggiare il fenomeno dei flussi migratori. L’accoglienza dei profughi è un compito irrinunciabile di questo Paese e pertanto siamo convinti che si possa e si debba promuovere un sistema stabile ed ordinario di accoglienza, che garantisca condizioni di vita dignitose, servizi di qualità e che sia soprattutto finalizzato a rimettere al centro l’essere umano proveniente da altri continenti, alla ricerca di condizioni minime e dignitose di esistenza. Per accoglienza – ha chiarito ancora l’assessore Mele – si deve intendere non solo la messa in atto di interventi di sussidio materiale di base (vitto e alloggio), ma anche di servizi a supporto di percorsi di inclusione sociale e funzionali alla conquista dell’autonomia individuale degli assistiti”.
A chiudere l’incontro è stato il Vice prefetto Elvira Nuzzolo che ha ricordato l’esistenza di un Protocollo di Intesa siglato qualche tempo fa in prefettura, tra i pochi nel paese, tra le cui finalità c’è appunto la volontà di avviare occasioni di incontro per individuare iniziative in cui coinvolgere gli immigrati ospiti della provincia di Avellino in attività anche di volontariato. “Si tratta di un problema di tutti – ha concluso il Vice Prefetto – e va affrontato in una prospettiva che ci vede come una popolazione multietnica capace di trovare una soluzione condivisa sulla questione”.