XXIV Congresso Acli a Mercogliano, Sarno e Consiglio: “Uguaglianza e giustizia sociale per attraversare il cambiamento in atto mettendo al centro lavoro, Chiesa e democrazia”
Pubblicato in data: 13/3/2016 alle ore:11:33 • Categoria: Attualità, Politica • Stampa Articolo
Questo lo spirito del XXIV Congresso provinciale Acli tenutosi ieri a Mercogliano nel corso del quale è stato eletto il nuovo consiglio che tra quindici giorni a sua volta procederà all’elezione del presidente. «La crisi della democrazia rappresentativa e la disuguaglianza data dal mondo del lavoro impoverito, precario e sommerso non fanno che creare una società divisa ed escludente incapace di garantire pari opportunità e libertà. Contro tutto questo le Acli devono essere presenti sul territorio per avanzare istanze per il bene comune attraverso condivisione con i servizi e le associazioni specifiche». A parlare è il presidente provinciale uscente, ma che va già verso la riconferma, Mimmo Sarno accanto ai referenti nazionale Michele Consiglio e regionale Anna Cristofaro. L’obiettivo è quello di orientare la politica alla creazione di un nuovo modello di sviluppo «fondato su un’economia più equa e un lavoro più giusto – prosegue – uno sviluppo basato su partecipazione, sostenibilità economica e semplificazione burocratica in un progetto unitario che in Irpinia punti su settore agricolo e sociale».
Attività produttive e immigrazione sono i due temi discussi dal dirigente nazionale Acli Michele Consiglio: «Siamo figli di un intero Paese in difficoltà in cui i veri cambiamenti partono quando ci sono investimenti e lavoro per cui occorre ripristinare l’asse delle attività produttive». Parallelamente, Consiglio, invoca una nuova coscienza rispetto all’ondata migratoria: «fenomeno che dobbiamo vivere e non mettere da parte altrimenti prevarranno muri e recinti come sta accadendo nel resto d’Europa». Il ruolo delle Acli è dunque quello di rapportasi alla realtà contribuendo ai cambiamenti senza perdere i temi di fondo della fede e del lavoro: «Abbiamo una grande rappresentanza territoriale ma abbiamo perso lo stimolo della formazione, così la politica ci mangia – aggiunge – per questo abbiamo bisogno di gruppo dirigente eticamente ineccepibile e competente che riprenda percorsi verso il Congresso nazionale di maggio». Presenti diversi rappresentanti istituzionali tra cui il sindaco Paolo Foti che invoca l’aiuto di tutti per affrontare il cambiamento in corso: «Affinché Avellino possa recuperare gli spazi della solidarietà e del lavoro si deve superare la politica dell’io e andare verso quella del noi, una buona pratica difficile da far metabolizzare. Il Comune, intanto, ha dato vita al registro del Terzo Settore e ribadisce l’impegno per gli orti urbani».
«Questo approccio dà il senso di un’associazione che guarda con fiducia al futuro ed è giusto che le Acli provinciali chiedano più libertà rispetto ai bandi europei – afferma l’onorevole Luigi Famiglietti -. E’ giunto il momento di cambiare il modo di lavorare nel sociale insieme, avere competenze è fondamentale così come metterle a disposizione per gli altri. Ma è necessario un riavvicinamento alla politica, per questo, in queste settimane, stiamo lavorando alla riforma del sistema dei partiti per renderli più vicini alla società». Uno sprono, invece, arriva dal deputato irpino di Sel Giancarlo Giordano: «Le Acli rappresentano una forma associativa forte e importante per questa terra anche per chi, come me, ha una visione diversa. Il vostro contributo deve aiutare la politica a non sbagliare contro un’Irpinia aggredita nelle sue ricchezze di acqua, terra e aria». Per il senatore Enzo De Luca l’azione delle Acli deve essere quella di far comprendere che«la crisi della rappresentanza politica è dovuta al non comprendere l’allontanamento dei cittadini per cui dobbiamo uno sprono ad una crescita responsabile, per un cambiamento di partecipazione e non di opportunismo di natura aziendalista che in questa provincia ha fatto già diversi danni».
Poi l’appello di Mario Melchionna, segretario della Cisl IrpiniaSannio a fare più squadra sul territorio per una migliore programmazione: «abbiamo un Governo che sta cercando di distruggere il corpo intermedio delle associazioni e delle organizzazioni sindacali per indebolire il loro potere di rappresentanza tagliando fondi». «In questa provincia dove i problemi del Mezzogiorno sono ingigantiti – interviene Alfredo Cucciniello, della presidenza provinciale -. Senza lavoro non si può parlare di cittadini realizzati. L’impegno e il ruolo delle Acli deve essere di continuare a lavorare a un libro che non finirà mai, il libro della pace, dei diritti sociali, dell’accoglienza, della solidarietà, dell’inclusione sociale, dell’ambiente, della legalità, del lavoro. Discorsi che sembrano vecchi ma che invece sono ancora attualissimi». «Ora il welfare nella nostra regione è meno garantito – aggiunge il sindaco Rosanna Repole -, l’impegno deve essere quello di lavorare affinché anche nelle difficoltà economiche, ci sia un welfare più giusto e una continuità progettuale. Le Acli non possono dare lavoro ma possono orientare le scelte».
A seguire gli interventi di Alfredo Cucciniello della presidenza provinciale, l’ex presidente Francesca Silvestri, i presidenti Acli di Iserinia Antionio Scialò e Caserta Antonio De Blasio, il neo responsabile regionale di Confcooperative Antonio Borea, Elena Meola del Circolo Acli di Cervinara, Luigi Coluccino responsabile, Rocco Di Pietro presidente Acli Terra. Presenti anche il presidente del Coni Saviano, il senatore Cosimo Sibilia e un saluto scritto da parte di Giuseppe De Mita, Rosetta D’Amelio e Maurizio Petracca.
Questi i consiglieri eletti: Domenico Sarno, Salvatore Mondo, Alfredo Cucciniello, Giuseppe Pacifico, Giovanni Perito, Massimo De Luca, Elena Merola, Rachele Fusco, Manzo Giuseppe, Francesco Melillo, Maria Caggiano, Sara Pisacreta, Mariangela Perito, Francesca Silvestri, Pastena Angela. Nominati delegati nazionali Domenico Sarno, Giovanni Perito e Rosanna Repole, quest’ultima riconfermata anche nel coordinamento donne Acli.
FdL