Scontro Carullo-Festa, in Tribunale la prima udienza: rinvio al 21 giugno
Pubblicato in data: 12/1/2017 alle ore:08:27 • Categoria: Cronaca • Stampa ArticoloScontro Carullo-Festa: ieri la prima udienza presso la I Sezione Penale del Tribunale di Avellino terminata con il rinvio al prossimo 21 giugno. La difesa, la parte civile e il Pubblico Ministero hanno formulato le proprie istanze istruttorie dinanzi alla Presidente Spella e ai giudici, dottoresse Barra e Centola e, dunque, si è proceduto, come da regola, al rinvio a nuova data. A difendere il primo cittadino, l’avvocato Nello Pizza, per la dottoressa Gemma Festa l’avvocato Mauro Matteis. Il 21 giugno prossimo saranno, dunque, ascoltati i primi tre teste tra cui la dottoressa Festa, il maresciallo Giovanni Mastrocinque che ha coordinato le indagini mentre il terzo sarà scelto dalla Prefettura entro sette giorni dalla data di udienza.
Una lunga querelle che da oltre un anno oramai non accenna a placarsi e che ora è giunta nelle aule del Tribunale di Avellino in seguito al rinvio a giudizio del primo cittadino per abuso in atti d’ufficio.
Questo il capo d’imputazione contenuto nell’avviso di garanzia giunto al primo cittadino di Mercogliano lo scorso febbraio per la questione relativa all’avvicendamento della segretaria comunale sostituita nel luglio 2015 dalla collega Anna Damiano. Alla base dello scontro alcune modifiche apportate alla delibera di giunta avente ad oggetto l’assunzione di due dipendenti presso l’Utc. Una diatriba innescata in un momento di scarsa chiarezza della normativa di riferimento che non definiva la data spartiacque per il contingentamento del personale in quanto solo successivamente l’Aran e il Dipartimento della Funzione Pubblica hanno chiarito e di fatto dato ragione all’ente. Secondo la difesa il nodo della vicenda sta nelle modifiche effettuate dalla segretaria alla delibera, a prescinde dall’oggetto, senza comunicarlo al sindaco. Tale modifica incassò il parere contrario dell’ufficio legale dell’ente e del Dirigente di Settore per cui il primo cittadino bloccò il tutto e informò il Ministero dell’Interno avviando un procedimento di azioni disciplinari e di revoca. Di qui la reazione della Festa che, come più volte ribadito dal proprio legale, non afferisce alla diversa legittima opinione sulla questione delle assunzioni ma agli atti che Carullo adottò nei suoi confronti.
FdL