Il Presepe della sette opere corporali della Misericordia, Cantone: “Tema geniale voluto dall’Abate Guariglia per avvicinare tutti alla riflessione”
Pubblicato in data: 1/11/2017 alle ore:10:07 • Categoria: Attualità • Stampa ArticoloIl Presepe della sette opere corporali della Misericordia: è questo l’innovativo tema scelto per la Sacra rappresentazione del Natale 2017 a piazza San Pietro in Vaticano dalla storica Bottega napoletana di «Cantone e Costabile». «Spiritualità e arte fusi nella geniale idea dell’Abate Guariglia per un presepe diverso dai precedenti perché – afferma Antonio Cantone titolare del laboratorio artigiano nel cuore del centro storico di Napoli insieme alla moglie Maria Costabile – dà a tutti la possibilità di comprendere qualcosa che altrimenti sarebbe rimasta astratta riproducendo scene della Misericordia proprio per una più profonda comprensione e riflessione». L’opera, in stile napoletano settecentesco e ambientata in un antico tempio romano, occuperà una superficie di circa 80 metri quadri, con un fronte di 16 metri e un’altezza variabile delle 20 figure realizzate che vanno da un minimo di 2 metri ad una massimo di 7 metri su cui padroneggerà la Madonna di Montevergine: «I miei ingegneri strutturisti hanno svolto accurati studi per poter montare tutto senza problemi di alcun tipo – spiega Cantone – data la solenne location che vede come quinta naturale la stessa Basilica di San Pietro». L’intento è proprio quello di voler unire la composizione classica della scenografia con la facciata barocca della Basilica dinanzi alla quale saranno rappresentate, oltre alla Grotta, il tempio della Natività e l’adorazione dei Magi, le sette opere di Misericordia corporali così come presenti nel Vangelo di Matteo: una Misericordia che si fa carne attraverso il grembo della Beata Vergine Maria, che si fa carne per gli altri, per chi ha fame, chi ha sete, chi è nudo, nel pellegrino, nel carcerato, nell’ammalato e nel seppellire i morti.
I maestri artigiani di via Benedetto Croce hanno così riprodotto scene originali della Campania del Seicento con figure realizzate in terracotta policroma, occhi in cristallo, pittura ad olio e tessuti pregiati come vuole l’antica tradizione presepiale partenopea ma «con alcuni accenni e, se vogliamo, provocazioni che si scopriranno solo al momento dell’inaugurazione», conclude Cantone. Le opere, infatti, sono sotto massimo riserbo e non ne è stata volontariamente diffusa alcuna immagine in attesa dell’inaugurazione del pomeriggio del 7 dicembre quando sarà acceso anche l’albero di Natale realizzato dall’Arcidiocesi di Elk in Polonia e addobbato con le piccole strenne realizzate dai bambini malati di tumore degli ospedali «Gaslini» di Genova, «Bambino Gesù» di Roma e «Santobono» di Napoli.
«Montevergine sarà presente con l’immagine di Mamma Schiavona che farà scoprire ai milioni di pellegrini e turisti di Roma anche le bellezze della nostra terra – aggiunge l’Abate Padre Riccardo Guariglia –. Questo Presepe sarà simbolo dell’importante messaggio d’amore di Papa Francesco ma anche una spinta al turismo religioso nelle nostre splendide terre».
FdL