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Candelora 2018 tra religione e diritti civili, Cardin e Saggese: “Traino del ciclo Mariano di Montevergine”

Pubblicato in data: 23/1/2018 alle ore:10:29 • Categoria: CulturaStampa Articolo

La Candelora, tra religione e diritti civili, traino del ciclo Mariano di Montevergine. Il tradizionale appuntamento con la juta dei femminielli al Santuario di Mamma Schiavona del 2 febbraio quest’anno nel segno della distinzione tra la sua origine religiosa e la lotta a favore dei diritti lgbt. «E’ finito il tempo della strumentalizzazione della Candelora – afferma Padre Andrea Cardin -, è bene che si ritorni alla sua vera tradizione liturgica che, con questo taglio rientra nelle vie dello Spirito e può così recuperare il suo vero significato. Il resto è fatto di faccende che non c’entrano con essa». Dunque, da una parte l’aspetto puramente liturgico e dall’altro il legame con la lotta per i diritti civili con cui va di pari passo: «Vogliamo dare alla Candelora il giusto connotato liturgico perché nessuna occasione deve offuscare la tradizione e il legame con l’Abbazia di Montevergine – interviene il sindaco di Ospedaletto Antonio Saggese -, intendiamo così rimarcare la radice cristiana dell’evento che va distinta dal momento ludico e folkloristico cui teniamo molto, il nostro paese è aperto e sensibile alle tematiche dei diritti». L’obiettivo comune è valorizzare la tradizione liturgica affinché Ospedaletto torni ad essere fulcro e traino del ciclo Mariano che inizia il 2 febbraio e chiude il 12 settembre: «Mai come in questo momento è intensa l’azione corale tra le amministrazione di Summonte, Ospedaletto, Mercogliano e l’Abbazia di Montevergine – aggiunge il primo cittadino -. Il Santuario è un forte attrattore e noi amministratori dobbiamo sviluppare politiche di turismo e accoglienza adeguate partendo dal commercio e dai prodotti tipici locali perché, se ognuno fa bene la propria parte, si riuscirà a sedurre il visitatore e a trattenerlo. Questa sarà la svolta positiva per la nostra economia». 
Al via così gli appuntamenti al Centro Sociale di Ospedaletto d’Alpinolo mercoledì 31 gennaio alle 18 con il convegno dedicato alla tradizione liturgica della Candelora su cui relazionerà l’Abate Guariglia, a seguire gli interventi del sindaco Antonio Saggese, del consigliere, nonché dottore di Ricerca in Antropologia all’Università di Padova, Carlo Preziosi, dell’Assessore alla Cultura di Avellino Bruno Gambardella ed, infine, il saluto della Presidente del Consiglio Regionale Rosetta D’Amelio. 
Il 1 febbraio, invece, il tavolo, cui è attesa anche la partecipazione di Vladimir Luxuria che ha già dato conferma per la consueta presenza a Montevergine, sarà improntato sulla politica territoriale e sui diritti lgbt: «L’intento è quello di distinguere il punto di vista tradizionale e culturale della Candelora con quello della lotta ai diritti, sono due momenti distinti», rimarca Nadine Sirignano assessore alla Cultura, Spettacolo e Turismo del Comune di Ospedaletto d’Alpinolo. Saranno presenti rappresentanti d’ambito territoriale, l’assessore regionale Chiara Marciani che farà il punto su quanto realizzato in materia dalla Regione nonché Donata Ferrante di IKen Avellino e Carlo Cremona presidente IKen Napoli che presenterà la prima casa Raimbow d’Italia: «Si tratta del primo rifugio per giovani lgbt realizzato in un bene confiscato alla camorra – prosegue Sirignano -, per noi è un pregio ed un onore. Sarà, inoltre, occasione per confrontare esigenze e risposte date dalla Regione». In chiusura previsto un momento ludico con lo spettacolo del coro Rainbow corAcor di Napoli cui seguirà la tradizionale veglia alla Candelora. 
«Venerdì 2 sarà la festa di tutti perchè si articolerà per tutto il paese e non solo in piazza Mercato – spiega ancora -, inoltre, i commercianti proporranno un piatto della tradizione e sarà di nuovo installato un palco per le paranze che arriveranno a ringraziare la Madonna». Intanto giovedì 25 e venerdì 26 gennaio previsti appuntamenti nelle scuole: «In accordo con la preside di Mercogliano, Ospedaletto e Summonte, insieme a Donata Ferrante, saremo nelle classi terze per affrontare il delicato tema del bullismo per educare i piccoli alla tolleranza – conclude Sirignano – in un percorso che durerà tutto l’anno a testimonianza della forte religiosità del nostro paese».

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