Frana, Carullo accusa: “Ancora una volta solo dinanzi alle emergenze”. Giuditta a Gambacorta: “Convochi tavolo di sicurezza” e Saggese: “Più controlli e manutenzione”
Pubblicato in data: 22/3/2018 alle ore:10:19 • Categoria: Attualità • Stampa Articolo«Ancora una volta sono solo dinanzi all’ennesima emergenza, non c’è sinergia. Questa è la mia amara constatazione». Dure la parole del sindaco Massimiliano Carullo dinanzi alla nuova tragedia scampata ieri mattina sulla strada provinciale 374 bloccata dal crollo di un costone. «Mentre gli altri fanno convegni nel caldo delle loro stanze io sto sul posto insieme alla Polizia Municipale a presidiare sull’incolumità pubblica – dichiara ancora il primo cittadino di Mercogliano -. Sono solo, anche se non è mia competenza dato che si tratta di strada provinciale, come solo ero questa estate durante i terribili giorni di devastazione degli incendi sulla montagna, accanto a me nessun collega sindaco o rappresentante di altri organi sovracomunali».
Ritardi secondo Carullo anche nell’emissione dell’ordinanza provinciale di chiusura e sgombero della strada da parte del privato: «La Provincia in verità aveva ordinato la messa in sicurezza nei confronti dei privati ma, evidentemente, non è stata sufficiente ed ancora una volta ci ha aiutati la Madonna di Montevergine visto che, come per il pino caduto dinanzi all’Abbazia di Loreto, non ci sono stati feriti». Carullo punta il dito contro chi «non ha amore per il territorio. Prima di pensare allo sviluppo turistico, ognuno per le proprie competenze, deve occuparsi della sicurezza».
«Oggi subiamo una serie di fenomeni che ci mortificano perché – afferma il sindaco di Summonte nonché presidente del Distretto Turistico del Partenio, Pasquale Giuditta – non si è pensato a manutenzione e a opere strutturali per una salvaguardia del territorio. La messa in sicurezza deve diventare una priorità mentre quello che si vede oggi è una catena scoordinata tra Comuni, Regione e tutti gli altri enti, priva di una visione d’insieme di sviluppo».
Giuditta, inoltre, evidenzia la presenza di altre micro frane sul territorio comunale rispetto alle quali «la Provincia non interviene». Di qui l’appello al presidente Gambacorta di «convocare i sindaci del Partenio e tutti gli enti competenti per fare il punto della situazione e avviare interventi di sicurezza, cosa che né Ente Parco, né Autorità di Bacino hanno mai fatto prima, in modo da creare una strategia unica per non intervenire sulle emergenze ma lavorare sull’ordinario e prevenire così simili disastri».
Un evento annunciato secondo il primo cittadino di Ospedaletto d’Alpinolo Antonio Saggese: «Questo versante della montagna è stata devastato dagli incendi dolosi dello scorso anno, purtroppo la prevenzione non è sufficiente sul dolo – dichiara -. Occorrono certamente maggiori controlli e una più profonda manutenzione come è stata fatta sull’altro versante con opere di contenimento di alta ingegneria idraulico-forestale che hanno consentito il risanamento del costone a valle del Santuario». L’appello di Saggese è rivolto in primis a Regione e Protezione Civile rispetto ai quali «i Comuni possono solo sollecitare azioni in grado di mettere in campo una sinergia del prima e non del dopo visto che con la primavera aumenta anche il flusso turistico-religioso».
FdL